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L'età della violenza

Regia di Lewis Gilbert vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'età della violenza

di Ethan01
8 stelle

Quattro uomini (Laurence Harvey, Stanley Baker, Richard Basehart e John Ireland) accomunati dal forte bisogno di denaro organizzano un colpo a un furgone postale.

Ma non tutto fila liscio come previsto e in più uno di loro cercherà di fare fuori gli altri per non dividere con nessuno.

Capita molto spesso di imbattersi in film misconosciuti, ignoti ai più o perlomeno al grande pubblico, ma che in realtà si dimostrano dei veri e propri gioiellini, dei piccoli capolavori la cui unica sfortuna è stata quella di essere stati dimenticati troppo presto.

"L'età della violenza" rientra indubbiamente in questa categoria di film; si tratta di un poliziesco, più precisamente un "caper-movie" (cioè quei film in cui un gruppo di individui organizza accuratamente un furto).

In questo caso l'attenzione è concentrata sui singoli personaggi e soprattutto sulle ragioni che li portano a compiere il colpo; attraverso una serie di flashback vediamo come i rapinatori non siano altro che dei poveri sventurati: Mike, l'ex boxeur al verde che ha perso una mano e non riesce a trovare lavoro, Eddie, un aviatore tradito dalla compagna e infine Joe, che vuole portare la moglie (incinta) negli Stati Uniti per sottrarla all'influenza negativa di sua madre.

Si tratta quindi di un gruppo di soggetti che fondamentalmente non sono dei criminali, ma semplicemente delle persone disperate che agiscono per bisogno.

Il quarto componente del gruppo è invece ben diverso dagli altri tre: Miles Ravenscourt è un assassino che sfrutta i suoi soci con l'intento di eliminarli poi subito dopo il colpo per tenere il malloppo tutto per sé. È lui che organizza il colpo e che tenta gli altri con la prospettiva di "un guadagno facile". E loro accettano perché pensano così di togliersi dai loro problemi economici.

Il regista britannico Lewis Gilbert (noto soprattutto per aver realizzato tre film della saga di James Bond e "Alfie" con Michael Caine) dirige qui magistralmente, sfruttando al meglio gli scenari urbani e le ambientazioni notturne, magnificamente fotografate da Jack Asher.

Eccezionale il cast: Laurence Harvey tratteggia con consumata maestria un personaggio mellifluo e infido, Stanley Baker è grandissimo nella parte dello sfortunato boxeur Mike Morgan, altrettanto bravi sono Richard Basehart e John Ireland, mentre ricoprono delle parti più contenute ma ugualmente incisive Joan Collins e Gloria Grahame.

Indimenticabile la sequenza della rapina, che si risolve in un massacro, e il finale all'aereoporto, con le banconote che svolazzano nell'aria (quest'ultima è un'immagine archetipica del noir, e ricorre spesso in diversi celebri film di questo genere, come "Rapina a mano armata" di Stanley Kubrick).

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