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Natale in India

Regia di Neri Parenti vedi scheda film

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La recensione su Natale in India

di AndrewTelevision01
8 stelle

Aaaah... sentite l'odore di regia "indipendentemente" popolare? Dell'assenza di recitazione? Della presenza di battute volutamente squallide? Degli stereotipi aggressivi, di nome e di fatto? Della nudità espressionistica della donna? Del piazzamento del prodotto? Dell'accattonaggio di fenomeni contemporanei per scopi parodistici? Ecco: questo è l'universo Parentiano. Qui, dove le donne non hanno un cervello, dove l'uomo viene visto come il "figaiolo" della situazione solo ed esclusivamente per il fatto che faccia sesso con più donne possibili, durante l'intera durata del film, dove le bugie e i tradimenti hanno spesso il permesso di soggiorno, e specie dove i ruoli drammatici si recitano come ad una recita della quinta elementare. Com'è bello, vè? Pensate a me che, nazionalmente parlando, ho sempre accennato di vari stili cinematografici: il dramma di Moretti, la profondità di Sorrentino, dell'influenza professionistica di Steno, l'arte realista e tutt'ora ricordata di Fellini, Argento, la commedia drammatica di Avati, il sarcasmo vivace di Verdone, la satira attuale di Capatonda e molto, molto altro, ma probabilmente io non ho mai capito il vero scopo dell'arte del cinepanettone: questo mondo fatato dove il figaiolo prende il posto di Gesù, e chi lo incoraggia il suo gregge. Questa qui è una delle tante opere contemporanee rappresentative di questo mondo: vediamo un grandissimo Massimo Boldi, discreto attore che avevamo già visto (prima del successo di questi film) in "Tre Tigri Contro Tre Tigri", "Il Belpaese", con un pessimo Paolo Villaggio, attore sopravvalutato per il ruolo di quello stupido "Fantozzi".. bah, "Sono Fotogenico", con quel patacca di Renato Pozzetto e "Fracchia La Belva Umana", con quel becero Villaggio; e un celeberrimo Christian De Sica, figlio del regista, attore e sceneggiatore Vittorio De Sica, creatore di film che, nella cultura cinematografica, non hanno mai dato alcun importanza. Pensate che ha vinto qualche 4 miseri Oscar per Miglior Film Stranieri (lo sappiamo tutti che sono raccomandati).

Il film narra della bellissima storia di Massimo Boldi, interpretato da Massimo Boldi, che interpreta un giudice milanese, praticante di yoga, che è pure vegano.. eheheh, e già si ride così, che un giorno incontra un romano burino di nome Christian De Sica, intepretato da Christian de Sica: entrambi aspettano un bambino dalle loro mogli, e il loro incontro nello stesso ospedale, comporterà una risvolta di trama che... sto piangendo, scusate. Entrambi i figli dei protagonisti vengono, per sbaglio, scambiati nell'incubatrice e, dopo essere passati 16 anni, il film ci mostra degli stereotipi AZZECCATISSIMI sul realismo della situazione. Difatti, il figlio di Boldi non è come lui, ma un rozzo ragazzo da un vago accento milanese/romano (evitiamo, così, il fatto che Parenti non abbia considerato che i padri stessi crescano i figli con una propria intelligenza, nonostante quella di Boldi sia molto chiusa), mentre quello di De Sica è uguale alle caratteristiche fisiche/caratteriali di Boldi. De Sica e Boldi si incontreranno in tribunale, e PER CASO, andranno entrambi per un viaggio in India, nello stesso hotel: qui i quattro (figli compresi) si conosceranno nel profondo, dimostrando, infine, che tutti loro sono uguali, infine. Storia stupenda, musiche perfette, gag con un ritmo particolarmente azzeccato e soprattutto.. divertenti!!! Per non parlare di Enzo Salvi, che interpreta il rapper Vomito (capito? Perché fa musica da vomito! HAHAHAH), e il suo alter ego Yoghi! La grande presenza dei Fichi D'India presenta molto nell'ambito caratteristico del film!... E la comicità dialettale di Izzo. Ha! Che ridere!

Da italiano, sono orgoglioso che questo film abbia incassato milioni in faccia ad altri film italiani che, magari, meritavano molto ma molto di più, ma chi se ne frega.. ammiriamolo in tutto il suo splendore! "Natale in India" è il mio cinepanettone preferito!

 

Ovviamente, chi mi segue sa che sto scherzando: non mi piacciono i cinepanettoni, ma non li odio. In questa recensione ho voluto portare, in chiave ironica e sarcastica (anche assai, direi) gli aspetti negativi del film, ma in generale dei cinepanettoni. Ma la mia era anche una critica verso chi, appunto, li odia a morte (non a caso menziono, nelle parentesi, delle frecciatine alla coerenza narrativa, che è inutile da specificare in un cinepanettone). Le uniche cose vere di questa recensione sono l'ultima frase del "secondo testo" e il voto.

A voi nei commenti!

8.

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