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Il cervello dei morti viventi

Regia di Peter Sasdy vedi scheda film

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FABIO1971

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La recensione su Il cervello dei morti viventi

di FABIO1971
4 stelle

I ricchi finanziatori di una fondazione che gestisce un orfanotrofio muoiono misteriosamente uno dopo l'altro: "tutte le vittime hanno riportato ferite mutilanti al cranio, tutte le morti potrebbero essere accidentali o da suicidio, tutte le vittime senza eredi, tutti i beni lasciati alla fondazione". Il colonnello Charles Bingham (Christopher Lee), il dottor Mark Ashley (Peter Cushing), direttore di una clinica e la giornalista Joan Foster (Georgia Brown), tra sospetti e ipotesi inquietanti (tutte le vittime erano, in realtà, già decedute al momento della morte "ufficiale"), indagano sulla vicenda... Il cervello dei morti viventi, tratto dallo sceneggiatore Brian Hayles dal romanzo Nothing But the Night (1968) di John Blackburn e diretto dall'ungherese trapiantato a Londra Peter Sasdy, è un thriller cupo ed irrisolto, dalle premesse affascinanti e dalle aspettative in gran parte disattese: cast strepitoso (Christopher Lee, Peter Cushing, Diana Dors), prima (ed unica...) release della Charlemagne Productions fondata dallo stesso Lee, trama in bilico tra giallo classico e horror soprannaturale (la ricerca dell'eterna giovinezza, il condizionamento mentale...), in cui il mondo dell'infanzia diviene vittima e ricettacolo delle pulsioni più raccapriccianti degli adulti. Ma l'incedere del racconto difetta di ritmo, col risultato che prima che la sinistra vicenda si carichi di atmosfere angoscianti la tensione è ormai evaporata del tutto (ed il titolo italiano si rivela, oltre tutto, fuorviante, evocando un macabro immaginario horror tradotto, invece, con modesta suggestione spettacolare). Molto più apprezzabili, quindi, appaiono il taglio stringato dell'inchiesta poliziesca e la cura dell'ambientazione in esterni, nonchè qualche godibile colpo di coda di uno script altrimenti confuso (le macchine ispezionate dalla polizia allo sbarco del battello, raffinatezza umoristica quasi hitchcockiana, interamente giocata sul misunderstanding di Diana Dors, convinta di essere ricercata dalle forze dell'ordine).

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