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Rosenstrasse

Regia di Margarethe Von Trotta vedi scheda film

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La recensione su Rosenstrasse

di trebby
10 stelle

New York 1995 Ruth è una donna di 60 anni ebrea di origine tedesca che per reagire al dolore causato dalla morte del marito si aggrappa ossessivamente alle tradizioni della cultura ebraica, nessuno la capisce neppure la figlia che si chiede come mai la madre so ostini a parlare il tedesco in casa nonostante abbia lasciato Berlino nel lontano 1946.  In realtà la signora sembra essere circondata da un branco di scemi dal momento che i motivi che stanno dietro il suo comportamento sono molto chiari, Ruth è una donna priva di radici: figlia di donna ebrea e uomo ariano soffre ancora per l'abbandono del padre scappato perchè temeva di venire deportato pure lui e la perdita della madre arrestata nel 1943. Dopo l'arresto della madre la piccola Ruth si recò a Rosenstrasse nei dintorni di Alexanderplatz dove si trovava una prigione piena di ebrei internati, qui incontrò Lena Fischer una donna ariana di sangue blu che assieme ad altre donne ariane sposate con un ebreo sta protestando per l'ingiusta detenzione del marito un musicista ebreo buono ed un pò ingenuo. Ruth viene subito adottata da Lena che tuttavia dovrà mandarla da una zia in America nel 1946. Ovviamente Ruth è una donna che in tutta la sua vita ha subito innumerevoli e dolorose perdite che la fanno sentire una donna sradicata, ovviamente di fronte all'ennesima perdita la povera Ruth non può che reagire ancorandosi ancora di più alle proprie radici ebraiche e tedesche. La figlia Hannah intanto vola a Berlino dove riesce a contattare Lena Fischer che le racconta tutto l'accaduto filo per segno. Il film cerca di sfattare due luoghi comuni: non c'erano più ebrei in Germania nel 1943 ed i tedeschi non reaggirono in alcuna maniera al nazismo. Prima di vedere il film credevo di vedere un film pesante, drammatico e tremendamente freddo; in realtà è un film a tratti profondamente tenero e dolce. Un film femminile e femminista, diretto da una donna, dove gli attori principalmente sono donne più una bambina. Un film dove donne coraggiose, forti ed indomite sfidano armate solo di determinazione il più sanguinario e criminale dei regimi totalitari; opponendosi armate solo di caparbietà ad uno dei più mostruosi crimini della storia ovvero la shoah. In questo film la femminilità è declinata in tutte le sue sfumature: infanzia, gioventù e vecchiaia. I momenti teneri non mancano: Lena Fischer che maternamente si prende cura della piccola Ruth e poi sessant'anni dopo parlando con la di lei figlia Hannah definisce gli ebrei mariti estremamente affettuosi. La stessa figura di Ruth da bambina fa veramente molta tenerezza, sopratutto quando dice frasi del tipo:''mi hanno portato via il cagnolino ed il canarino, mio padre mi chiamava zuccherino.'' Anche se a dire il vero la piccola attrice che interpeta Ruth è troppo paffutella, pulita ed elegante per sembrare una bambina abbandonata a se stessa che vaga per le strade di Berlino, di fatto una ''bambina di strada'' come quelli del terzo mondo affamati, sporchi, malaticci, vestiti di stracci; Svea Lohde l'attrice che interpreta Ruth da bambina all'epoca aveva 10 anni e appariva una bambina visibilmente ben nutrita, oltre a questo i costumisti la vestirono come una bambola di porcellana o peggio come quelle bambine che fanno le modelle per abiti da bambini apparendo nei cataloghi di moda. La bambina infatti veste un delizioso cappottino, pantaloni intonati ed un raffinato baschetto che chiunque regalerebbe alla propria figlia. In realtà sarebbe stata molto realista una scena dove Lena porta Ruth a casa ed impiega tre ore buone per levarle di dosso chilogrammi di sporco lasciando sul fondo della vasca una pozzanghera di melma. Paradossalmente le attrici che interpretano le donne che cercavano di liberare i loro mariti erano tutte sciatte, trasandate e vestite male. Tuttavia è lo stesso discorso del telefilm ''braccialetti rossi'' dove gli attori che interpretano malati di cancro allo stadio terminale sono visibilmente in buona salute e pieni d'energie o ''the beach'' con Leonardo di Caprio dove i protagonisti sembrano pronti per le sfilate di moda milanesi. I costumi tuttavia mi fanno pensare che il film sia ambientato nel novembre 1943 mese molto piovoso durante il qualche la città di Berlino fu sottoposta a violenti bombardamenti aerei.   A tratti il film è un pò prevedibile, anche se il finale è tutt'altro che prevedibile. Detto questo nonostante qualche piccolo errore questo film è un capolavoro in quanto pone l'accento su di un evento storico ingnorato dai libri di storia. Voto 10 e mezzo.

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