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El Dorado

Regia di Howard Hawks vedi scheda film

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Dany9007

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su El Dorado

di Dany9007
7 stelle

Personalmente mi ero imbattuto in El Dorado ancor prima di scoprire (e vedere) il prototipo, Un dollaro d'onore. Anzi, alla prima occasione in cui paragonai i due, mi apparse più apprezzabile proprio El Dorado: non c'era una love story così incombente come quelal con Angie Dickinson, non c'erano "siparietti comici" come quelli con il proprietario messicano dell'hotel, non c'erano scene di canzoni che fanno un po' perdere il ritmo della vicenda. 

Purtroppo il paragone con "l'originale" non è possibile evitarlo. Nella prima ora si sviluppa una storia completamente "nuova" ed affascinante, con anche delle varianti innovative: John Wayne, nei panni del pistolero Cole Thorthon, che erroneamente uccide il figlio di coloro che voleva proteggere (e che viene quasi ucciso da una di questi) gli spazi in cui si sviluppa la storia sono aperti ed il "casus belli" è una guerra di pascoli tra l'infido Jason ed i proprietari terrieri, MacDonald. Poi però la virata del film è più che sensibile (con parecchie forzature nel replicare le situazioni di Un dollaro d'onore): se Dean Martin aveva avuto bisogno di due anni per trasformarsi in un alcolizzato, a Robert Mitchum sono bastati due mesi, l'inseguimento nel saloon è ripreso pari pari da quello del film precedente, per non parlare dei personaggi (addirittura James Caan è chiamato Mississipi così come Ricky Nelson era Colorado qualche anno prima, con la differenza che Mississipi non sa sparare), Stumpy è stato sostituito dal vecchio Bull e tutti si trovano in assedio nella prigione della cittadina di di El Dorado (identica a quella di Rio Bravo).

Dopo varie visioni senz'altro si nota l'assenza di quella tensione che contraddistigueva il film precedente: ogni azione dei personaggi, ogni dialogo non era casuale, il concetto di riscatto molto meglio sviluppato (oltre che quello di Dude anche di Stumpy), i dialoghi coi nemici più incisivi. Inoltre mi risulta impossibile non notare alcuni buchi di sceneggiatura: non si capisce bene perché Jason si prenda il disturbo di assoldare dei pistoleri professionisti mentre lo sceriffo di El Dorado è già fuori gioco in quanto completamente ubriaco. Inoltre perché Jason non ha approfittato sempre delle condizioni dello sceriffo per eliminare i MacDonald ma inizia ad agire contro di loro proprio quando arriva Cole Thorton? 

Altro "carenza" si ritrova nell'anonima colonna sonora che certamente fa rimpiangere i motivi messicaneggianti di Un dollaro d'onore composti da Dimitri Tiomkin. 

Resta in ogni caso un ottimo film, carico di ironia e di nostalgia per i tempi classici, in netta contrapposizione con il percorso che il western aveva da poco intrapreso. 

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