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Il sapore del riso al tè verde

Regia di Yasujiro Ozu vedi scheda film

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AndreaVenuti

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La recensione su Il sapore del riso al tè verde

di AndreaVenuti
9 stelle

Il sapore del riso al tè verde, Yasujir? Ozu, JFF Plus 2021

locandina

Il sapore del riso al tè verde (1952): locandina

Grande classico del maestro Ozu che sembra quasi riabbracciare, almeno inizialmente, la commedia di inizio carriera;  i primi minuti al tal proposito sono significativi e rappresentano una sorta di slice of life di due donne borghesi intente a girovagare per Tokyo e chiacchierare con le amiche. 

 

Passano i minuti ed il film si evolve e l'attenzione vira su un matrimonio in crisi; crisi nata soprattutto a causa di una cattiva ed errata comunicazione tra i due coniugi, in special modo la moglie alquanto viziatella. 

Attraverso i comportamenti della moglie è possibile altresì evidenziare delle frecciatine del regista verso la nuova società giapponese che si appresta a vivere una vera e propria età dell'oro dove il denaro si erge a nuovo ed unico valore. Contemporaneamente Ozu analizza criticamente alcune tradizioni "arcaiche" come il matrimonio combinato.

 

Il sapore del riso al tè verde è inoltre uno dei film più dinamici di Ozu al punto da trovare un uso abbondante di movimenti di macchina selettivi e estensivi o carrellate. Movimenti altamente comunicativi, ad esempio quando Mokichi ritorna a casa (prima volta) e scambia subito due parole con la moglie Taeko, Ozu inserisce un lento movimento estensivo (indietro) atto ad evidenziare una frattura della coppia oppure in seguito quando Mokichi è al lavoro troviamo un movimento selettivo verso di lui quasi a simboleggiare il suo desiderio intimo di riappacificarsi con la moglie.

 

Non manca poi lo "stile Ozu" con pillow shots, piani d'insieme con camera fissa o inquadrature ad altezza tatami fino ad una messa in scena generale sublime. Ogni inquadratura è un documento d'epoca dell'arte architettonica degli interni con Ozu che immortala con gusto sopraffino ogni minimo particolare delle case giapponesi del periodo.

Infine immancabili i campi totali d'insieme a riquadri, con Ozu che sfrutta al massimo l'apertura dei cosiddetti shoji (porte/parete laterali)...

 

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