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Duello mortale

Regia di Fritz Lang vedi scheda film

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La recensione su Duello mortale

di lorenzodg
8 stelle

"Duello mortale" (Man Hunt, 1941) è un film di Fritz Lang ambientato tra la Germania e l'Inghilterra e tratto dal romanzo di Geoffrey Household "Rogue Male".
E' un manifesto 'morale' contro l'ideologia nazista: soverchia uno schema risaputo di guerra con l'ardimentoso uomo contro tutti (in verità il bersaglio Hitler, prima è giocato con un guizzo da 'bambino' poi diventa uno tiro 'guastafeste' al presagio europeo di quello che avrebbe 'combinato' il nazionalsocialismo). Lang si prende beffa di
tutta la tensione del caso e riesce a girare una pellicola di slancio con cadenze spionistiche e situazioni sociali.
La messainscena (come al suo solito) è rigorosa, adattata ai personaggi e al 'classico' gioco (un marchio stilizzato) di luci, ombre-penombre, e di dialoghi con i 'propri fantasmi'. Una Londra notturna accattivante e svanita, con i lampioni e le nebbie che distraggono lo spettatore e nascondono lo stilema del racconto (filmico). Il segreto dura bene per buona parte della pellicola; nel finale il gusto si perde un po' con un duello di parole e una missione 'agognata'.
Il capitano Alan Thorndike (Walter Pidgeon) viene 'mandato' in missione in Germania per uccidere Hitler; ma le cose vanno male, prima prepara il bersaglio (a salve) ma quando l'arma è ben puntata (con pallottola) l'appostamento è scoperto da un nazista (quella foglia cade sopra il fucile e il gesto di toglierla...fa muovere qualcosa e fa vedere il nemico).
Viene catturato e interrogato (in malo modo) dalla Gestapo. Le prime parole arrivano dopo oltre 6 minuti di film. Il capitano non cede e dichiara: "Io non volevo sparare, un vero cacciatore non vuole ammazzare...", "Non avevo intenzione di uccidere il vostro piccolo Cesare..." ('15).
Viene sottoposto a un secondo interrogatorio (del capitano solo l'ombra ingrigiata..mentre il nazi entrante in scena l'ombra è annerita..) dove il personaggio unico divide la scena con fantasmi, mezze cartucce e pensieri operanti. Un macabro quadro e una metafora agghiacciante (e irridente) del potere 'dittatoriale'.
Viene riportato nel bosco, gettato da un dirupo per scordarselo per sempre ('23); la mattina dopo due 'signori' vedono il fucile conficcato nel fango, una scarpa,...e a questo punto (per recuperarlo), i soldati ('pronti a tutto') con i cani battono l'intera zona. Il capitano si sveglia, si alza, a stento cammina, si nasconde...e poi su una barca cerca di andare via..ma in agguato ci sono i nazisti. Viene avvistato, si butta in acqua e a nuoto raggiunge una nave.
Il bambino Vaner (Roddy McDowall) vede l'uomo esanime e si prende la 'briga' di nasconderlo nella (propria) cabina. Sulla nave viene ospitato un uomo poco raccomandabile che cerca proprio il capitano. Si arriva a Londra ed ecco che il bambino saluta con galanteria: "Arrivederci signore, buona fortuna..."... vede la via libera e conclude: "Può andare". ('40)
Cammina tra i depositi del porto (è notte...naturalmente e il gioco registico di lang è di assoluto livello) ma due 'cattivi' (tra cui un John Carradine strepitoso) sono lì ad attenderlo e ad inseguirlo. Schiacciato tra i due lungo una via (come tante della città inglese) scorge una porta ed entra per nascondersi. Una donna vi abita e comincia a gridare ma subito zittita e il richiamo dei due viene vanificato perchè il capitano riesce a trovare ospitalità da Jenny (Ioan Bennett), una prostituta che, vista la situazione, non si pone eccessivi problemi. Il capitano chiede dei soldi...ottiene dieci scellini...ma mentre va via .."Vengo con lei..".
Alan va a casa del fratello...(nella Londra elegante)..che sa tutto (dai giornali e da fonti belliche). La donna sembra un pesce fuor d'acqua e ottiene in cambio del prestito dei soldi..."Mi ha dato cinque sterline!"...e non crede ai suoi occhi.
La cognata comincia a sparlare ed inveire per quel che vede e dice al marito: "...mi devi una spiegazione, tuo fratello ha cominciato a frequentare i peggiori bassifondi...!" ('56). Purtroppo di malavoglia il capitano deve di nuovo fuggire...e tornano a casa di Jenny..ma il taxi che li fa scendere viene visto. Vanno verso il metrò e mentre gli dà il biglietto dice: "Addio e buona fortuna" ('73).
Sale..ma un uomo lo segue...scende e si accorge di tutto, scappa e fa scale di emergenza...e va a finire sulle rotaie per far perdere le tracce. L'uomo ...arriva anche lui scende sulle rotaie e cerca di...vederlo: si trovano, uno scontro, una spinta, l'uomo cade sui binari, una scarica elettrica..e la morte dell'uomo ('80).
Il capitano Alan torna dalla donna...gli strilloni del buio mattutino 'salutano' l'efferato delitto...e di nuovo un ennesimo saluto tra i due.."Solo un bacio" dice lei...mentre camminano su un ponte con le offuscate luci dei lampioni in una notte 'spaventosa' come altre.
Un poliziotto vede e ferma tutto...e dice ad Alan: "Non si lasci incantare...da queste ragazze" e in far gentile saluta: "Buonasera signore" (pensando che la donna disturbi l'uomo con mestiere e voglia di soldi...a dettar legge tra le nebbie londinesi e ..il mostrar falso di un mondo scaduto..o no..).
La donna torna nella sua casa ma si ritrova 'circondata'...chiede aiuto ad un poliziotto ma..(certamente) non crede ad una simile donna...
Un ufficio postale, una lettera, una nuova fuga e un nascondiglio segreto per il capitano che non si dà pace...Ma ecco che un uomo 'fedel-nazista' sa tutto e va a cercare l'uomo per fargli firmare un documento ...in cui dichiara che 'voleva ammazzare il Fùhrer'..Resiste ma poi ..."Chiedo di firmare" dice il Capitano ('89).
La ragazza presa, la paura, la follia generale fanno cedere Alan...ma con il suo gesto..avvrebbe dato 'la pace atutti'.
Un cappellino, una piccola freccia attaccata, una sigaretta e un arco preparato in breve tempo...possono salvare la propria vita. Mentre esce dal cunicolo il nazista è insanguinato ma ha la forza di sparare l'ultimo colpo...e va (quasi) a segno.
Distrugge il foglio con la propria firma.
In un epilogo (eroico e surreale) si vede un uomo che si butta su Berlino (da un aereo) col proprio paracadute... Il capitano vive? Il destino aspetta?
E il destino proprio...può cambiare il destino degli altri...
Il finale (come detto) lascia un retrogusto strano e, lasciando un paio di incongruenze di sceneggiatura, il film è di sicuro livello: attori e ambienti si integrano benissimo.
La fotografia esalta la regia di Lang: che in alcune sequenze mostra la sua genialità (interrogatori, passeggio notturno, movimenti interni, carrellate metrò). Una pellicola gustosa e godibile con una ottima suspence iniziale che si dirada e si perde un po' (nel pre-finale): in ogni caso il cast tutto offre una recitazione di ottima fattura e lo sguardo del capitano si (ci) mostra persuasivo nell'incontro-destino col bambino Vaner.
Si deve ricordare che il personaggio di Jenny creò non pochi problemi al regista e alla distribuzione: il suo antico mestiere percuoteva gli animi 'sensibili' dei benpensati 'moralisti'..nonostante l'argomento centrale del film è (veramente) altro (non può..fidarsi un capitano di una simil ragazza...ma il destino procura strani incontri, facili sorprese e...grandi aiuti).
Voto 8+.

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