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C'era un padre

Regia di Yasujiro Ozu vedi scheda film

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La recensione su C'era un padre

di port cros
8 stelle

80° MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA – Venezia Classici

 

Un padre vedovo e insegante delle superiori , Horikawa (Chishu Ryu), accompagna la classe quarta in gita a Tokyo dove uno studente perde tragicamente la vita affogando in un lago. Roso dal senso di colpa, decide di abbandonare l'insegnamento per rientrare nella città natale , portando con sé il figlio preadolescente Ryohei. Là il ragazzo completerà le scuole medie superando l'esame, ma per frequentare le superiori dovrà abbandonare la casa del padre per andare a vivere in un dormitorio studentesco. Il ragazzino attende le visite settimanali del papà e conta i giorni che lo separano dalle vacanze estive, ma prima che finisca l'anno il padre gli annuncia il suo trasferimento a Tokio alla ricerca di un lavoro. Negli anni successivi gli studi universitari e il primo impiego di Ryohei, come insegnante a seguire le orme paterne, terranno ancora lontani padre e figlio. Dopo dodici o tredici anni, una visita del venticinquenne Ryohei a Tokio sarà l'ultima occasione di incontro.

 

Film girato durante la seconda guerra mondiale, risente del clima bellico (canti guerreschi esaltanti il valore nipponico), ma rientra appieno nella poetica di Ozu sulla famiglia e i suoi legami. Qui in particolare l'amore incondizionato e indubitabile tra un padre e un figlio, nonostante la lontananza e il fatto che Ryohei cresca di fatto da solo. Tutti questi allontanamenti , soprattutto durante l'adolescenza, ci possono sembrare crudeli, ma rientrano nella lezione di vita del padre, per cui l' abnegazione e l'impegno sul lavoro vengono prima di tutto, anche del legittimo desiderio di vivere con la famiglia.

 

Ozu realizza scene di grande tenerezza filmando gli incontri periodici dei due protagonisti e commuove che tutte le scene di pianto di Ryohei all'annuncio delle varie separazioni dal padre fino a quella definitiva sono girate da Ozu allo stesso modo, nonostante il ragazzino dell'inizio del film diventi un giovane uomo nel finale lo vediamo voltarsi di spalle sempre allo stesso modo per nascondere le lacrime.

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