Regia di Camillo Teti vedi scheda film
Un bambino che crede fermamente negli alieni viene rapito da una navicella spaziale; intraprende così una scampagnata cosmica insieme all'intelligentissimo robot-umanoide J7, con cui fa subito amicizia. Quando rientra sulla Terra, il bambino si rende conto che sono trascorsi tre anni dalla sua partenza, nonostante gli sembri di aver passato soltanto poche ore nello spazio. J7 tornerà a rimettere a posto le cose.
Pasticciaccio bruttarello in salsa di remake-omaggio non dichiarato al titolo Disney Navigator, uscito nel 1986 e oggi sostanzialmente sconosciuto. Figuriamoci dunque questo film a budget risicatissimo firmato da Camillo Teti (alias A. Maker) che a sua disposizione di valido ha solo l'ambientazione oltreoceano e il cast di interpreti americani – nessuno, va da sé, particolarmente noto – e un robottino dalle fattezze umanoidi ben assemblato (e con esso fine di tutti gli effetti speciali: meglio tralasciare le scene del volo dell'astronave, oltremodo rudimentali). Emozioni facili e prevedibili in una trama che barcolla per un'ora e mezza fino al doveroso lieto fine: la sceneggiatura di Gian Paolo Brugnoli, del regista e di Olga Pehar, da un soggetto di quest'ultima, fa acqua da tutte le parti e non aiutano certi dialoghi farlocchi e retorici, ma nemmeno la recitazione del piccolo e inesperto protagonista (Jesse Dann: esordio e addio al cinema con questa pellicola - se il buongiorno si vede dal mattino, giusto così). Ottaviano dell'Acqua, accreditato come Raymond Richard, compare in una parte laterale; Teti tornerà al genere astrofantascientifico qualche anno dopo con Yo-rhad, un amico dallo spazio (2006, co-regia di Vittorio Rambaldi). 2/10.
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