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Il fidanzato, l'attrice e il ruffiano

Regia di Jean-Marie Straub, Danièle Huillet vedi scheda film

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La recensione su Il fidanzato, l'attrice e il ruffiano

di mmciak
8 stelle

 "Il fidanzato,l'attrice e il ruffiano" diretto nel 1968
da Straub e Huillet,devo dire non mi è dispiaciuto.

La storia tratta la vita di un gruppo di Attori
suddivisa in tre segmenti.

Il Cortometraggio nella durata di 22 minuti
è prodotto da Straub-Huillet e la
Janus Film und Fernsehen,
ed è una rielaborazione della piéce teatrale:
"Krankheit der Jügend" del 1922 di Ferdinand Bruckner e
di tre poesie di Juan de
la Cruz,e in cabina di regia figurano
gli stessi Danièle Huillet e Jean-Marie Straub
che sono considerati la "coppia terribile"
del Cinema europeo sperimentale,
e partoriscono un opera tale,strana e poetica.

Infatti di Straub non è il primo corto che vedo e
la maggioranza sono lavori sperimentali e a camera
fissa,ma credo che di quelli che ho visto,
è il suo lavoro migliore,perché con Huillet
crea una opera divisa in
tre sequenze,collegate con tre personaggi
che incrociano le loro vite tra la scena e la realtà.

Comunque il primo segmento è una ripresa notturna,
effettuata in un'auto in
movimento lungo un viale tedesco;
il secondo riguarda un
dramma inscenato da un gruppo di attori
e la scena finale è quella
del matrimonio di James e Lilith.

Il tutto inizia dopo i titoli di testa con questo lungo
viale Tedesco di notte dove si vedono prostitute,
e ti chiedi se finirà questo.

Per poi passare in un
appartamento dove si vedono un gruppo di Attori
che inscenano il teatro e qui c'è la scelta di essere
in camera fissa appunto per trasmetterci l'aria teatrale,
e si mischiano finzione e realtà,anche se devo
dire è difficile starci dietro ma la apprezzi
per il coraggio perché durerà una decina di minuti,
con luce che si spegne
e accende,con dialoghi di
una situazione abbastanza
incastrata.

Per poi finire prima ad un inseguimento e poi
con un matrimonio,e la
cosa azzeccata e che riesce ad essere
in qualche modo poetico
e nello stesso tempo un linguaggio
narrativo che varia in tanti codici con una splendida
Fotografia in un bianco e
nero pastoso di Hubs Hagen
e Klaus Schilling.

Nel Cast figurano Hanna
Schygulla e Rainer Werner Fassbinder
con Peer Raben-Rudolf Waldemar-Kristin Peterson-
Irm Hermann e James Powell.

In conclusione un Film difficile e affascinante,
che ti conquista per il coraggio per la sperimentazione
di nuove narrazioni Cinematografiche e che ti porta
dalla strada al teatro
visivo,fino a un finale che non ti aspetti,
ma ti trasmettono quella voglia di rivoluzionare tutto,
anche il Cinema di un
nuovo linguaggio anche se difficile
a volte di comprenderlo,ma sempre efficace.

Il mio voto: 7.

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