Regia di David Swift vedi scheda film
Forse in eccesso di una decina di minuti, è tuttavia assolutamente godibile questa pura commedia in stile americano. Attorno al canovaccio della trama degli equivoci, la sceneggiatura dipana una pellicola di ben più ampio respiro che coniuga gaga ed aspetti sentimentali con una non secondaria critica dello stile di vita americano. Si badi bene all'anno di uscita, 1964: ben prima che le tesi sessantottine sulla società dei consumi e sull'ipocrisia delle economie di mercato divenissero di pubblico dominio. Interessante anche la riflessione accennata sul ruolo e sull'essenza dell'artista: un attacco al nulla che si fa opera d'arte o al processo artistico come valore creativo in sé. Diatribe mentali a parte, un prodotto riuscito ed appetibile per palati diversi.
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