Regia di Louis Malle vedi scheda film
L'iniziazione sessuale del piccolo Laurent segna il suo ingresso nel mondo degli adulti, però non nel modo traumatico e improvviso in cui si perde la verginità, bensì in maniera graduale, tramite una serie di piccoli indizi e vaghi messaggi che il ragazzino poco a poco capta e riesce a fare propri. Egli così apprende che il linguaggio dei grandi non è, come egli inizialmente crede, quello della spregiudicatezza esplicita e spavalda, ma quello della velata malizia e degli astuti sotterfugi. Un'esperienza molto più decisiva della notte passata in una casa d'appuntamenti è, per lui, la promiscuità dell'albergo termale, in cui i malati in cerca di cura e distrazione fanno cadere le barriere delle convenzioni, instaurando inconsueti rapporti di complicità. Il pudore resta, e non tutto è concesso, eppure la vita dell'hotel dilata, per definizione, i confini dell'intimità, ridistribuendo l'umanità dentro spazi che, a differenza dell'ambiente domestico, non sono completamente privati ed esclusivi. La perdita dell'innocenza che, in film come Pretty Baby o Arrivederci ragazzi, è accompagnata da un sospiro grave - con cui si commenta un delitto e si inaugura la nostalgia - in quest'opera è invece salutata da una risata liberatoria, che pone fine, per i genitori di Laurent, a un problema educativo, e per lui stesso, ad una imbarazzante confusione interiore.
In Soffio al cuore Louis Malle dipinge un delicato ritratto dell'umanità che "sbaglia", eppure conserva un'anima adorabile, fintanto che il suo comportamento lascia trasparire la calda energia della passione e il giovanile fuoco della curiosità.
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