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Aida degli alberi

Regia di Guido Manuli vedi scheda film

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La recensione su Aida degli alberi

di degoffro
6 stelle

Partendo da una semplice considerazione "Disney e Spielberg si sono già presi tutte le favole possibili e immaginabili" Guido Manuli, uno dei maggiori esponenti dell'animazione italiana, già collaboratore di Maurizio Nichetti per "Volere volare" e di Bruno Bozzetto ha deciso di buttarsi nel mondo della lirica raccontando l'eterna storia di Aida e Radames, una sorta di Romeo e Giulietta dell'Antico Egitto, ambientando la vicenda in un mondo fantasy, dove l'Etiopia è il regno di Arborea, lussureggiante, verde e ricco della natura più rigogliosa e preziosa, mentre l'Egitto è il regno di Petra, dominato da grandi costruzioni di pietra, arido, assolato, senza nessun segno tangibile della bellezza e della freschezza della natura, dedito esclusivamente al culto del dio degli inferi Satam. I due regni sono in guerra tra loro e gli abitanti di Arborea, una volta catturati, vengono ridotti in schiavitù e costretti ai lavori più umilianti e massacranti dai crudeli soldati di Petra. Aida degli alberi è una dolce ragazza, figlia del sovrano di Arborea. Di lei si innamora Radames, già promesso sposo della figlia del re di Petra. Quando Aida e suo padre verranno catturati, Radames farà in modo di far scappare dalle tremende prigioni di Petra il padre di Aida, ma, una volta scoperto, verrà condannato a morte. Il vero amore però alla fine trionferà e così Aida e Radames, dopo una dura battaglia vedranno coronato il loro sogno e soprattutto faranno finalmente trionfare la pace tra Arborea e Petra con la definitiva sconfitta del dio Satam. Prodotto da "Lanterna Magica" è un cartoon italiano gradevole e appassionante, che richiama molto nelle atmosfere e nei personaggi, soprattutto quello di Radames, "Il principe d'Egitto", uscito in tutto il mondo proprio quando gli autori stavano iniziando a lavorare al progetto. Notevole il lavoro di Manuli sulle ambientazioni (efficace e suggestivo il contrasto tra i colori verdi/azzurri di Arborea e rossi/gialli di Petra), molto riuscite le ambientazioni fantasy ideate da Victor Togliani, curioso ed interessante il lavoro sui personaggi (non i soliti umani, ma un intrigante incrocio tra uomo e animale), azzeccati gli intermezzi comici, affidati ad un coccodrillo davvero particolare (e l'idea di far vedere ai personaggi quello che accade attraverso le lacrime del coccodrillo è semplicemente geniale) e a Kak, il figlio pacifico e tontolone del Gran Sacerdote di Satam, sempre preso a mangiare e a fare pasticci (e la canzone "Il re degli ingordi" è uno dei momenti più spassosi di tutta la pellicola), edificante e piacevole la morale, un inno alla pace, all'amicizia e alla solidarietà che non fa mai male ripetere ai bambini a cui il film è particolarmente diretto. Lodevole anche il livello dell'animazione che unisce il 2D tradizionale (per i personaggi e gli sfondi) al tridimensionale per esempio per tutti gli esterni di Petra e per l'interno del tempio di Satam. Considerato poi che il lavoro ha dovuto coordinare equipes sparse in tutto il mondo, persino in Corea del Sud, Spagna, Polonia e Belgio "Aida degli alberi" è un valido esempio del talento italiano e un'ottima dimostrazione di come si possano realizzare cartoon pregevoli, senza avere a disposizione i budget esorbitanti degli americani. Se proprio si deve trovare qualche difetto va rintracciato nella contrapposizione troppo manichea e facile tra il regno di Arborea e quello di Petra, nelle canzoni non sempre funzionali alla storia (tra l'altro le cui parole non sempre facilmente comprensibili), nella sequenza finale della battaglia con il dio Satam, forse una concessione troppo scontata ad uno stile quasi da playstation, che poco si concilia con la naturalezza e semplicità della tecnica con cui è stato realizzato il resto del cartone.
voto: 6 e mezzo.

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