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Una vita violenta

Regia di Paolo Heusch, Brunello Rondi vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Una vita violenta

di zombi
6 stelle

un film indeciso tra due anime, probabilmente non colte dallo staff di sceneggiatori e dai due registi. la musica(molto bella) di piero piccioni raccorda violentemente verso altri lidi che non quelli a cui forse gli autori volevano veicolare. insieme all'altrettanto bella fotografia di nannuzzi, sembra che il film decida di dare un forte timbro noir. le gesta di quei delinquentelli di borgata sono atti di scansafatiche che non hanno la minima intenzione di faticare per mangiare. tommaso puzzilli assoldato insieme ai suoi camerati quasi direttamente nella sede del partito comunista dove si ritrovano, per danaro fa l'agitatore fascista, prima di incontrare una ragazza che gli piaccia davvero. irene rappresenterebbe per lui l'uscita dalla violenza di una non vita. ma l'ingresso nella società retta e irregimentata a cui tommaso ispira, sarà irta di ostacoli che renderà questo ingresso una bella quanto irreale utopia. nella sua breve esistenza tommaso passerà per quelle che paiono tappe obbligate. il fascismo degli inizi, la ripulitura nella democrazia cristiana e la rabbia nel partito comunista dove non fa in tempo ad iscriversi, previa fuori-uscita forzata dalla vita. appena uscito dal sanatorio, salva una ragazza rimasta bloccata sul tetto della propria baracca e si ammala di nuovo gravemente. le sue tappe tommaso le aveva bruciate anzitempo. e solo con la conoscenza di irene era riuscito a comprendere cosa poteva volere dalla vita. il film vive di belle e suggestive riprese di una roma non turistica sommerse da una nebbiolina autunnale nelle ore notturne o nelle primissime ora diurne, quando la città si sveglia e tommaso invece è pronto per andare a letto. e poi di un finale splendido, tutto incentrato sul volto e sugli occhi di franco citti che sembrano vedere qualcosa riaprendosi appena prima di spirare, oppure no... "che cosa devo volere" dice alla madre.

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