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Manodrome

Regia di John Trengove vedi scheda film

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La recensione su Manodrome

di mm40
4 stelle

Ralphie è un conducente Uber, Sal una commessa; due lavori insoddisfacenti, due vite travagliate, una coppia che aspetta un bambino. L'inquietudine di Ralphie è appesantita dal fatto che si sta avvicinando Natale e riaffiorano in lui le memorie di quando, piccolissimo, venne abbandonato dal padre proprio il 25 di dicembre. Quando il suo spacciatore, Jason, gli propone di unirsi a un gruppo di autosostegno interamente al maschile, Ralphie tituba un po' e poi cede: è così che incontra Dad Dan e gli altri membri della confraternita misogina destinata a sconvolgere la sua vita. E non solo.


Il regista sudafricano John Trengove non lavora spesso per il cinema, ma quando lo fa ama lasciare il segno. Questo Manodrome, da lui scritto e diretto, è un film programmaticamente disturbante che trova i suoi elementi di maggior forza nelle atmosfere cupe e tese, ben espresse dalla fotografia di Wyatt Garfield, nel crescendo di violenza che caratterizza la trama e nell'approfondimento psicologico del personaggio di Ralphie, il protagonista, affidato a un non impeccabile Jesse Eisenberg. Vuoi per limiti di scrittura, vuoi per una mancata complicità con la parte, Eisenberg non lascia il segno come un personaggio del genere gli chiederebbe di fare; ed essendo al centro della storia e della pellicola tutta, è difficile valutare l'opera a prescindere dalla performance del suo interprete principale. Adrien Brody, Odessa Young e Philip Ettinger sono gli altri attori centrali nel cast; il ritmo è apprezzabile e il realismo spesso e volentieri crudo della vicenda in fin dei conti è giustificabile (anche se quella sbrigativa scena di sesso verso il finale non sembra azzeccatissima, ma poco importa). Manodrome è una storia di traumi infantili insuperati, di solitudine anche all'interno di una coppia e soprattutto di una società come è quella odierna; l'escalation di follia di una mente provata troppo a lungo, che improvvisamente va del tutto fuori controllo. 4,5/10.

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