Espandi menu
cerca
Anatomia di una caduta

Regia di Justine Triet vedi scheda film

Recensioni

L'autore

gaiart

gaiart

Iscritto dal 30 luglio 2012 Vai al suo profilo
  • Seguaci 32
  • Post 6
  • Recensioni 399
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Anatomia di una caduta

di gaiart
8 stelle

P.I.M.P, un pezzo in versione strumentale del rapper 50 Cents, reiterato fino alla morte, e qui irriconoscibile, ossessivo, catatonico. E lo è assieme a un'altra esecuzione al pianoforte, arpeggio del bambino che studia. Entrambi letteralmente martellano lo spettatore di dubbi, lasciandolo indeciso fino alla fine.

 

FESTA DI ROMA. C'è il capolavoro? Si. 'Anatomia di una caduta' 

 

Alla Festa del Cinema di Roma si staglia di netto. Un capolavoro. 'Anatomia di una caduta' di Justine Triet.

 

Seppur già vincitore della Palma d'Oro all'ultimo Festival di Cannes e osannato dalla critica internazionale, Anatomia di una caduta  (Anatomie d'une chute) di Justine Triet è giustamente uno dei film più attesi della stagione.

 

Questo è dovuto non solo all’incredibile successo al botteghino francese, dove ha totalizzato oltre un milione di spettatori nel primo mese di programmazione. Ma anche a diversi altri fattori. 

Andiamo per punti.

  1. Uno. La storia è strepitosa, gli attori perfetti, la tensione non scende mai per due ore e mezza, che volano.
  2. Due.dialoghi sono architettati alla perfezione non scadendo mai nel banale o, ancora peggio, nel prevedibile.
  3. Tre. La musicaP.I.M.P, un pezzo in versione strumentale del rapper 50 Cents, reiterato fino alla morte, e qui irriconoscibile, reiterato, ossessivo, catatonico. E lo è assieme a un'altra esecuzione al pianoforte, arpeggio del bambino che studia. Entrambi letteralmente martellano lo spettatore di dubbi, lasciandolo indeciso fino alla fine. Reiterazioni e ri-arrangiamenti, stretching di note, melodie e arpeggi, conquistano. La colonna sonora del film, per lo più due tracce, indimenticabili, fin dall'inizio e dalla prima inquadratura, solcano un binario e cementano il cervello di chi guarda. Li vi tengono prigioniero lo spettatore. Come in trincea. Il music editor ha capito tutto! E fa la differenza.
  4. Quattro. Un geniale tema del film: la valutazione sociale, il successo e il riflesso di esso nelle dinamiche amorose. Tutto scaturisce dall'idea di coppia, dove creatività, egoismo e disponibilità di un coniuge, rispetto all'altro per favorirne la carriera, specie se letteraria o creativa in entrambi, diventano invisibili, ma presenti. Così come lo è un anamorfosi per Holbein. Idea stupenda. D'altro canto è vero che uno dei due fa la colf, il babysitter e lo chef, lavando i pavimenti, per riproteggere quello, a parità di bravura, a cui è invece concesso il tempo di avere successo. Storia di solito vera al contrario, qui invece è la moglie a primeggiare.
  5. Cinque. Si esplora poi nel film la potente relazione tra verità e finzione. Altro tema interessante è quello dell' idea. Come nasce? Quali sono i processi che portano allo sviluppo della scrittura? Quanto conta in ciò la verità e quanto invece è fonte di elaborazione e invenzione. A questo si accosta il sentiment che in una coppia di artisti uno dei due venga cavalcato da plagio sotterraneo del coniuge nel momento in cui si condivide il proprio progetto.
  6. Sei. Questo è il tema che sottende anche a tutto il film, dove non si capisce chiaramente cosa è vero e cosa non lo è. Sogno, meta-verità, pensiero, azioni vere, immagini, tutto si mescola senza soluzione di continuità, obnubilando di nuovo lo spettatore, che è più ostaggio di un topo di fronte al suo formaggio preferito.
  7. Sette. Il casting director ha scelto un penalista d'assalto perfetto, cattivo, rotondo nella sua voglia di incriminare, l'ottimo Antoine Reinartz, come pubblico ministero, Poi ha scelto la Hüller, che è perfetta in tre lingue e in espressioni e pose che la rendono da sberle, provocatrice, falsa, dura. Manipolatrice e narcisista adombra la presenza di un marito affascinante, misterioso, solitario e incompreso. di sicuro più generoso. Persino il cane, un bel Border Collie, è un attore perfetto e rischia la vita pur di scagionare umani idioti.
  8. Otto. Si nasconde nell'arpeggio, reiterato e ossessivo esercizio didattico, su cui si costruisce l'anima del bambino protagonista, il geniale Daniel (Milo Machado). 'Senza sguardo', metafora interiore, rimane cieco a causa del padre. I suoi dubbi si affastellano, misti alle incertezze sulla colpevolezza dei genitori, il senso di colpa nel condannare la madre o nel non trovare una salvezza per il padre, gli genera paralisi emotiva, cosi come al padre, la condanna di aver per sempre ferito il figlio

 

Milo machado

Interpretato da una straordinaria Sandra Hüller, già data tra le favorite nella corsa agli Oscar, il film è un thriller che scava nei segreti di una famiglia e mette al centro un ritratto di donna provocatorio e fuori dagli schemi. Il bi-tri linguismo della protagonista, Sandra Hüller, è tedesca, ha sposato un francese, ma parla con lui inglese, dimostra che i due coniugi non si capiscono più. E, non sono dal punto di vita linguistico - sembra ammettere la Triet- ben giocando di assonometrie e proiezioni. L'incomprensione va ben oltre, tocca i valori, la generosità di coppia-singola e l'affermazione professionale privata, oltre che il plagio di idee condivise.

 

Tutti gli attori anche l'eccezionale bambino Daniel, (perfetto Milo Machado-Graner) lasciano interdetti per profondità, intelligenza emotiva, non solo esecutiva, ma anche di credibilità nella costruzione del personaggio e degli avvenimenti. In un intuizione drammaturgica perfetta Milo sta in macchina ma ciò che dice non e fonte della sua voce. Geniale!

Inoltre Milo ha un volto penetrante, originale. Di quelli rari. Un pò come l'indimenticabile Martin (Barry Keoghan) nel Cervo sacro di Lanthimos.

In sostanza, il film è nient'altro che un capolavoro, perlopiù e per una volta, tutto al femminile.

anatomia di una caduta


Anatomia di una caduta: la sinossi

Alpi francesi. Samuel viene trovato morto, in circostanze misteriose. E' sepolto nella neve fuori dallo chalet isolato dove viveva con la moglie Sandra, scrittrice tedesca, e il figlio Daniel. di 11 anni, non vedente. 

L'inchiesta si conclude con il verdetto di "morte sospetta". Impossibile sapere se Samuel si sia suicidato o se sia stato assassinato. Sandra viene comunque incriminata d'ufficio e il processo diventa una dissezione clinica della storia della coppia. Al contempo, Daniel è combattuto e il dubbio comincia a insinuarsi nel rapporto tra madre e figlio.Il 

 

Il film sarà presentato in anteprima italiana alla Festa del Cinema di Roma e uscirà nelle sale con Teodora il 26 ottobre

Justine Triet

La parola alla regista

L’aula di un Tribunale è un luogo dove viene riformulato quello che diciamo – afferma la regista – le nostre vite non ci appartengono più: le cose che facciamo, le scelte prese, sono ingigantite a tal punto che tutto assume un significato diverso, tutto viene distorto. Questo è uno dei focus del film. 

L’altro parte da un’esperienza della mia stessa vita di coppia, riguardo al modo in cui tutto ciò che avviene nelle singole vite dei partner influenza l’intera relazione e interagisce con la vita in comune. Volevo parlare di cosa significa vivere con qualcuno, cercando l’uguaglianza nella relazione, ma anche di quanto tale progetto di parità sia quasi impossibile da realizzare”.

ANATOMY OF A FALL regia di Justine Triet
(Anatomie d'une chute, Francia 2023) con Sandra Hüller, Swann Arlaud, Samuel Theis, Jehnny Beth, sceneggiatura di Arthur Harari, fotografia di Simon Beaufils

 

 

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati