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I peggiori giorni

Regia di Massimiliano Bruno, Edoardo Leo vedi scheda film

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La recensione su I peggiori giorni

di lamettrie
7 stelle

Una buona commedia all’italiana d’altri tempi, nello spirito che fu anche de “I mostri”. Non ci si può aspettare chissà quali voli, in profondità o in elevatezza. Ma questo prodotto ha una sua dignità: per la serietà con cui fa pensare, ridendo. Senza sconti: tutta la denuncia sociale, che la grande materia di questi quattro episodi solleva, è seria. Non è confusa o commerciale come erroneamente si potrebbe pensare, a partire dalla critica “impegnata” da 900, ad esempio.

Tecnicamente il film, girato a quattro mani da Bruni e Leo, rispetta dei suoi cliché commerciali, ma senza derogare alla serietà. Premesso che non ho visto il primo film della serie, I migliori giorni, che a questo punto voglio vedere (pur senza aspettarmi chissà che), l’avvicendamento degli episodi rende godibile il film, che mantiene un suo, pur esile, trait d’union dentro le ricorrenze. Le quali hanno un loro perché l’Italia resta un paese notoriamente retrogrado, cioè anche fissato su certe date che socialmente sono vissute come tanto simboliche quanto vuote e retoriche. Eccezion fatta per il Primo maggio, tra le quattro qui citate: le altre sono Natale, l’Assunzione della madonna (Ferragosto, come noto), e Halloween.

I capitoli di Bruno sono più intensi, il secondo e il terzo, ma pure gli altri non fanno certo cadere il livello. Ottima la denuncia: dell’ingiustizia economica classica del capitalismo, nel secondo e quarto sketch; della possibile cattiveria umana, in tutti gli sketch, non coperta abbastanza dal fragile velo della retorica e dall’apparenza, più o meno festosa e goliardica (altro vizio tipicamente tricolore); del narcisismo patologico, nel primo episodio e quarto episodio.

Senza retorica, tutti i personaggi vengono messi a nudo: è criticata qui la manichea distinzione tra buoni e cattivi, altro vizio italico. Anche chi ha ragione si vede messi a nudo i propri difetti; anche chi ha torto viene mostrato per le ragioni che legittimamente ha.

Buona la colonna sonora, così come il montaggio agile. Stride un po’ la luce estiva di Halloween e Natale, ma questi sono gli obblighi della produzione.

Il valore aggiunto del film, oltre che enucleare tanto tematiche classiche quanto quelle più contingenti (il sexting del terzo episodio…), sta nella recitazione collettiva.

Nel secondo due grandi veneti come Battiston e Bentivolgio raggiungono il massimo, e va riconosciuto.

Nel terzo la Pandolfi eccelle nei panni della volgarotta, ritratto mirabile di un’intera nutrita categoria antropologica reale attuale, per quanto non certo nuova; e Marcorè splende nel contraltare del compassato professore, che però è anche l’unico a rimanere umile (pur avendo meno diritti degli altri a rimanere umile), a saper dosare il silenzio, ed a mostrare un’autentica vena educativa ed umana in mezzo a strilloni beceri penosamente pieni di sé (compresa sua moglie, conduttrice televisiva arrogante che rovina la figlia e offende il marito).

Nell’ultimo, altro gran duello, fra Storti e Papaleo, ottimamente scritto in chiave psicoanalitica, nella sua apparente semplicità. Del resto tale sensibilità piscologica ridonda anche nel primo episodio, ugualmente girato da Leo, abilmente mescolata al registro grottesco.

Ottima anche la cornice di denuncia politica: dell’Italia antimeritocratica, quelli dei raccomandati, quella dei favori agli imprenditori a danno delle maggioranze… E tale denuncia merita ancora più plauso anche perché denuncia il mondo stesso del cinema, notoriamente foraggiato da contributi pubblici così come questo film. E ciò accade nel primo episodio, in cui giustamente una protagonista recita da politica che dice una cosa che quasi nessun politico italiano dal ‘900 può dire sinceramente (a parte gli ultimi anni), e che eppure sarebbe obbligatorio poter vantare senza eccezioni: «Raccomandazioni non ne ho mai fatte, e non ne farò mai per nessuno… È una vita che lotto per una Italia senza diseguaglianze, e meritocratica».      

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