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Monster

Regia di Hirokazu Koreeda vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Monster

di alan smithee
8 stelle

locandina

Monster (2023): locandina

FESTIVAL DI CANNES 76 - CONCORSO - PREMIO ALLA MIGLIOR SCENEGGIATURA A SAKAMOTO YUJI
Troppo facile gridale al mostro ed emettere sentenze di colpevolezza!
Lo capirà, ma sempre troppo tardi, anche una madre vedova preoccupata per la sorte del proprio figlio unico.
Poco dopo lo scoppio di un incendio nelle vicinanze del quartiere in cui abita, il giovane Minato inizia a manifestare comportamenti decisamente preoccupanti che impensieriscono la madre Saori, sinceramente preoccupata da atteggiamenti autolesionisti che suo figlio adolescente inizia ad evidenziare in pubblico e a scuola.
In qualche modo collegato indirettamente all'episodio dell'incidente, appare chiaro alla donna che la causa dei comportamenti bizzarri del figlio è da far risalire al modo di comportarsi dello stravagante professione di educazione fisica, tacciato di averlo insultato facendolo divenire complessato e consapevole di una propria inferiorità sui compagni.
Ma la verità che giustifica certe situazioni e certi comportamenti, è decisamente più complessa e sarà necessario seguire la vicenda da differenti punti di vista per dipanare la matassa complessa di sentimenti convergenti e talvolta poco assimilabili che interagisce tra i vari personaggi coinvolti.
Koreeda ama le storie che coinvolgono la gioventù e si rivelano illuminanti e necessarie per garantire loro un approccio più radicale e realistico alla vita di tutti i giorni, insegnando loro come gestire il peso di una sconfitta o le delusioni che la vita spesso ci regala senza alcuna necessità o richiesta.
La vicenda, di per sé semplice e forse pure piuttosto lineare, viene scomposta e riassemblata come attraverso una operazione chirurgica di precisione, allo scopo di rendere più sviscerabile il mistero che si cela dentro certe reazioni e sfatare certe pericolose quanto insane pretese di conoscere la colpevolezza altrui, rischiando poi di trovarsi ad accusare innocenti.
Il gran regista focalizza la sua attenzione sul giovane protagonista, ed accentra su di lui le attenzioni di un mondo degli adulti sempre proteso a cercarsi delle proprie verità senza riuscire mai ad esulare da preconcetti e false piste risolutive che non fanno altro che causare altro malessere e altri fraintendimento.
Dopo un paio di film non certo brutti, ma un po' confusi o disordinati (Le buone stelle - 2022), se non talvolta completamente avulsi dal mondo entro cui il regista sembra muoversi più a suo agio (il francese le verità - 2019), Koreeda torna alla sua forma ed ispirazione più genuina attraverso un film toccante e in grado di tener sempre desta l'attenzione dello spettatore.
Un film fatto di bontà e di mostruosità cosrtetti a convivere, come il cemento metropolitano contro il verde intenso di una foresta visivamente minacciosa, che tuttavia finisce per offrire un rifugio più sicuro rispetto a quei blocchi di cemento dei quartieri cittadini che si incendiano con la furiosa rapidità di pagliai incandescenti. 
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