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Nuovo Olimpo

Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film

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La recensione su Nuovo Olimpo

di diomede917
4 stelle

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: NUOVO OLIMPO. Alla fine dell'ultimo film di Ferzan Ozpetek, la mente è tornata al primo fotogramma alla scritta "Tratto da una Storia Vera" quasi a voler dire "Guarda Pietro, tu potrai pensare di aver visto una minchiata che non sta né in cielo né in terra ma fidati è successo veramente". Nuovo Olimpo è la storia di un amore omosessuale che attraversa lo spazio e il tempo, diviso in tre atti ben uniti dalla data del primo Novembre, un escamotage romantico che ha funzionato tantissimo con One Day perché non deve funzionare in questo film a firma Netflix. Il film si apre nel 1978, l'Italia è in pieno "Anni di Piombo" ma la grande Storia è decisamente molto ai margini. Il Grande Sogno e la Lotta politica sono rumori fuori scena. Proprio in quel contesto nasce l'amore tra Enea (aspirante regista) e Pietro (aspirante medico), il cinema Nuovo Olimpo ma soprattutto i bagni del suddetto cinema sono il contesto del loro colpo di fulmine e la proprietaria Titti la testimone partecipe di questa unione, una Luisa Ranieri che sognava di diventare la Carrà ma che in realtà si è trasformata in un clone di Mina (cliché gay a gogò), lei veramente molto brava e icona femminile del film. Tra di loro c'è l'amica amante Alice per cercare di rendere più peccaminoso e scandaloso il triangolo. Ma purtroppo Ozpetek non è Il Bernardo Bertolucci di The Dreamers e quel fuoco giovanile che dominava la Parigi di quegli anni non si rivede minimamente nella Roma Militante. Inoltre pensare che un cinema specializzato in rassegne e retrospettive si trasformasse in realtà in un alcova gay dove marchettari si accoppiavano come furetti neanche fossero al Mucca Assassina lo trovo decisamente molto strano (però se è tratto da una storia vera) e sinceramente ci trovo poco romanticismo e omaggio cinefilo nel pensare che film che hanno fatto la storia del Cinema Italiano come Nella Città l'inferno di Castellani, Mamma Roma di Pasolini o Il Giardino dei Finzi Contini siamo il pretesto di accoppiamenti alla Cruising. Questa fase finisce con l'ingresso della Polizia che irrompe contro questo amore e veniamo catapultati nel 1990. Quella storia d'amore con tutti i suoi eccessi è diventata un film. Un film diretto da Enea e soprattutto un film visto da Pietro in compagnia di sua moglie. Quella storia raccontata sul grande schermo diventa motivo di discussioni e ripensamenti che troveranno l'epilogo e lo sfogo nella terza e intensa parte relativa all'incontro e che vede protagonista assoluta la bravura di Greta Scarano. Purtroppo non basta scrivere all'inizio e alla fine "Un film di Ozpetek" per essere a tutti gli effetti l'Almodovar italiano. Caro Ferzan, se volevi fare il tuo Dolor Y Gloria purtroppo manca tutto il dolore, il tormento e la passione del protagonista e del suo amore. Non batte il cuore e non viene il groppo in gola alla visione ma soprattutto non c'è un Antonio Banderas alter ego che si porta su di sé il film. Gli attori che interpretano Enea e Pietro più quello che rappresenta il compagno di Enea ce la mettono tutta ma per sostenere certe scene e certi dolori di cuore bisogna essere Heath Ledger e Jake Gyllenhall. Ma qui siamo nelle terrazze romane e non a Brokeback Mountain. Ma la colpa è tutta del regista che con Nuovo Olimpo ha trasformato una potenziale e intensa storia d'amore in una storia carina e leggera da gustarsi sul divano di casa Voto 4,5

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