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Umberto Eco - La biblioteca del mondo

Regia di Davide Ferrario vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Umberto Eco - La biblioteca del mondo

di yume
8 stelle

“ L’ insieme delle biblioteche è l'insieme della memoria dell'umanità, e la memoria è l’anima”.

locandina

Umberto Eco - La biblioteca del mondo (2022): locandina

Raccontare un uomo attraverso i suoi libri, questo l’intento di Davide Ferrario che nel 2022 porta a termine il lavoro svolto con la famiglia di Umberto Eco.

L’immagine che ne risulta è fatta di stima e affetto, garbata leggerezza che nulla concede a cattedratiche legnosità.

Lo humor e la prospettiva spiazzante, la calcolata ironia nel guardare le cose del mondo e restituirle con gag che il pubblico accoglieva con ilarità, l’infinita curiosità intellettuale che lo portava ad esplorare mondi sconosciuti, alternativi, nomi eccentrici e stravaganti del passato e storie dimenticate, mode e modi di vivere del presente, il falso sapere del mondo digitale che tutto incamera senza il filtro della memoria selettiva (“troppe cose fanno il rumore e il rumore non è uno strumento di conoscenza”) tutto questo era Umberto Eco, un autentico uomo/libro, come il Farenheit 451 di Truffaut immaginò a salvaguardia dell’umanità.

Eco, questo grande uomo che sette anni fa la morte ci ha trafugato lasciandoci orfani. si muove fra gli scaffali stracolmi di libri, parla in interviste, lo ascoltiamo ex cathedra in qualche Università, convegni, mostre, è come sentirlo fra noi che sempre l’abbiamo amato, letto, inseguito dove era possibile,

Solo l’anno prima della morte, a Venezia , nel Padiglione Italia della Biennale, c’immergemmo nel suo mondo, e sembrava, era immortale.

La sua enorme biblioteca di trentamila libri moderni e milleduecento antichi è un corpo vivo, la deliziosa moglie, la figlia e il figlio ci guidano, il nipotino corre sui pattini fra i corridoi, e lui sembra guardarli sorridendo.

Tre capitoli più un epilogo per parlarci di lui, di quella “memoria vegetale”, così la chiamava,  fatta di carta da sfogliare, sottolineare, fare le orecchiette alle pagine, lasciarci l’impronta della marmellata.

Solo una volta usò il libro digitale sul suo tablet durante un viaggio in America. Esperienza da non ripetere mai più, il libro dev’essere una parte di noi, dobbiamo sentirne l’odore, e se è di muffa ancora meglio, su di lui si sono depositati secoli.

La sezione dedicata ai libri antichi, autentici tesori del passato, era il suo rifugio, e lì amava entrare da solo, in un dialogo ininterrotto con quei mondi lontani eppure vicini con le loro parole, le miniature, i disegni.

I libri non ci fanno invecchiare, scrisse una volta, perché prolungano la nostra vita all’indietro di millenni.

Sempre fedele a questo principio, perché “I libri contengono storie che producono altre storie”. Eco (nomen est omen) continuerà sempre a parlarci nei suoi libri e nella sua immensa biblioteca che la famiglia ha affidato, per la parte moderna e archivio,in comodato d'uso all'Alma Mater per 90 anni, mentre la biblioteca di libri antichi, denominata «Bibliotheca semiologica curiosa, lunatica, magica et pneumatica», è custodita già da un anno dalla Biblioteca nazionale Braidense di Milano.

Integrano nel documentario le parti con lui protagonista sei estratti dai suoi scritti recitati da attori, mentre una colonna sonora classica da Carl Orff e musiche originali di Barovero offre un contrappunto sonoro perfettamente adeguato alle riprese, spesso  realizzate anche in alcune delle più famose biblioteche del mondo, spazi di bellezza e magia insuperabili, dove vige il silenzio che i libri esigono perché sono la nostra anima,

L’ insieme delle biblioteche è l'insieme della memoria dell'umanità, e la memoria è l’anima”.

E’ il viatico che Umberto Eco ha lasciato all’umanità. Ne faremo buon uso?

 

scena

Umberto Eco - La biblioteca del mondo (2022): scena

 

 

www.paoladigiuseppe.it

 

 

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