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Guardiani della Galassia Vol. 3

Regia di James Gunn vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Guardiani della Galassia Vol. 3

di axe
7 stelle

Il terzo episodio della serie ispirata al fumetto Marvel racconta il presente ed il drammatico passato del co-protagonista procione antropomorfo Rocket, rimasto gravemente ferito a causa di un attacco ordinato contro la base dei "Guardiani Della Galassia" dall'"Alto Evoluzionario", il quale, servendosi della sua organizzazione Orgocorp, genera, servendosi di manipolazioni genetiche ed innesti biomeccanici, razze di esseri viventi da sfruttare per i propri fini. La sua migliore creazione è stato proprio Rocket, il quale, molti anni prima, appreso dei piani malvagi ed egoisti dell'"Alto Evoluzionario" gli si è ribellato, sfuggendogli ed entrando a far parte dei "Guardiani". Ora l'"Alto Evoluzionario" ne ordisce la cattura, per sfruttarne il patrimonio genetico e consumare la propria vendetta. Ma gli amici di Rocket non lo permetteranno. Questo film, come i due prequel, è diretto dal regista statunitense James Gunn, il quale porta in scena una vicenda d'avventura ed azione fra i mille mondi e le mille razze di un universo sterminato. Rocket, personaggio cinico dall'aspetto buffo, era, in origine, un piccolo roditore, una cavia da laboratorio, scelta casualmente tra molti suoi simili per essere oggetto di esperimento supervisionato dall'"Alto Evoluzionario"; la sua intelligenza è ampliata a dismisura, il suo sentimento cresce di pari passo. Ma il suo creatore non gli riconosce ne' dignità ne' prospettive. Il procione geneticamente modificato e gli amici, altrettanto evoluti, conosciuti nelle tetre gabbie del laboratorio, non sono altro che oggetti di studio e sono destinati, esaurito lo scopo prefissato dalla Orgocorp, all'eliminazione. Una sorte che Rocket non accetta; progetta e mette in atto un piano di fuga per sè e gli amici, ma solo egli riesce ad abbandonare la base nemica indenne. In questo episodio, Rocket, ha anche la possibilità di vendicare i suoi amici. Gli altri co-protagonisti, costituenti una squadra nella quale forze fisiche, morali e psicologiche risultano ben bilanciate, sono il terrestre Peter Quill / Starlord, leader del gruppo in crisi sentimentale; Gamora, oltremodo "spinosa"; la tormentata Nebula; l'empatica Mantis; Drax, un gigante dall'aspetto aggressivo, il quale rivela la sua natura paterna; l'arboreo Groot. Il racconto è caratterizzato da azione stealth, coreografici combattimenti con armi fantastiche, inseguimenti e collisioni tra astronavi. Il ritmo è molto sostenuto; la narrazione alterna presente e passato. La fantasia trova spazio nella varietà di costumi ed ambientazioni, tra le quali ho trovato di particolare interesse la ricostruzione di un ambiente simil-terrestre che ricorda gli U.S.A. di fine anni '70, interamente creato dall'"Alto Evoluzionario", il quale lo ha popolato di creature di sua generazione, parodie un po' grottesche di esseri umani. L'"Alto Evoluzionario", interpretato da Chukwudi Iwuji, è il personaggio che ho trovato più interessante; superiore al suo genio, è la sua hybris. Egli genera specie viventi incidentalmente per arricchire sè e mantenere la Orgocorp, organizzazione di cui ha l'assoluto controllo; il suo vero scopo è un altro, quello di essere divinità suprema per le creature, cui ritiene di poter dare vita e morte. Rocket è il "l'imponderabile" che sconvolge il suo disegno; il "glitch" che lo supera in ingegno, in sentimento, in immaginazione. Rappresenta una macchia nella sua carriera di divinità; e tenta di cancellarla. Ma, grazie al supporto degli amici del procione, non riesce. Questo episodio della saga è decisamente gradevole; è un film di intrattenimento, ed in ciò ben riesce, grazie agli elementi fantastici e la trama avventurosa; ma non manca di emozionare, approfondendo la storia ed il personaggio di Rocket - tutt'altro che una "macchietta" - e del suo creatore. Ci auguriamo che l'"Alto Evoluzionario" rimanga un personaggio di fantasia, ma la vivisezione è una sgradevole, seppur a volte necessaria per il benessere del genere umano, realtà. Buon esemplare cinematrografico di quella che in letteratura fantastica è chiata "Space Opera".

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