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Morto per un dollaro

Regia di Walter Hill vedi scheda film

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La recensione su Morto per un dollaro

di zombi
7 stelle

una cifra simbolica per una vita troppo a rischio per essere vissuta male

figure umane nella difficile e polverosa società americana a fine 800 , nel nuovo messico.

il cacciatore di taglie viene messo in contatto direttamente tramite l'esercito, con un ricco uomo di città, che vuole che rintracci l'uomo di colore disertore che gli ha rapito la moglie.

l'uomo di città è molto attento alla sua reputazione e ci tiene che il lavoro venga fatto nella discrezione più assoluta... questo uomo di città non ci piace.

il cacciatore di taglie accetta il lavoro e il compenso e parte alla volta del nuovo messico accompagnato da un soldato di colore, ma a distanza fino al confine... discrezione.

in una terra in cui fidarsi di qualcuno doveva essere una cosa essenziale ma molto pericolosa, i due cominciano ad amalgamare con cautela e si stringono la mano da subito.

entrando nel nuovo messico vengono raggiunti dal bandito del luogo, lì tutto è suo e se si vuole sopravvivere è meglio raggiungere un accordo , tramite il traduttore ufficiale, anche se il bandido conosce la lingua dei gringos, ma la parla solo se vuole.

la moglie dell'uomo di città è una donna molto intraprendente per il tempo e veniamo a scoprire che non è stata rapita, ma molto pericolosamente ha deciso di lasciare il marito, poichè è un losco e sporco arrampicatore sociale.

sembra un film fatto di cartoline ingiallite dal tempo.

un west dove si muore e si muore facilmente, con una facilità che da bambino credevo legata ai tempi antichi e invece... ma dove si attende e si parla, perchè è l'unica arma per potersi conoscere erispettare, o evitare.

terre di confine, terre di pionieri, dove ognuno cerca di fare la sua parte per vivere una vita dura , possibilmente non breve e soddisfacente.

il che ovvio non è semplice.

non lo è per gli uomini di colore, non lo è per le donne, non lo è per i messicani e neanche per i gringos, proprio in questo ordine di importanza.

queste figure umane confuse e opacizzate nella luce del sole, nella polvere onnipresente e sempre sollevata che tutto ricopre e tutto rende più difficile da vedere e interpretare, sono sempre sollecitate a dover star sul chi va là e a tenere le armi in prossimità delle mani, perchè ogni altra figura umana può sentirsi in diritto di esercitare un potere o un'angheria sull'altro, anche se l'altro fa di tutto per evitarlo.

uccidere non è un diritto e nemmeno un dovere, uccidere è una cosa che si dovrebbe cercare di evitare, ma purtroppo c'è sempre un'eventualità all'orizzonte.

ed è per questo che in questo film si parla e si chiede all'altro di ascoltare; perchè dietro ad un lavoro che si accetta e un compenso a cui si guarda, ci sono motivazioni che possono essere falsate per raggiungere uno scopo personale, ma che non centra nulla con l'etica con cui si affronta un lavoro o la vita.

bel film, molto nostalgico, anche se io non sono un amante del genere, con un'idea forte di giustizia e una direzione di attori ottima, basata sugli sguardi disillusi di figure umane ben consapevoli, che non basta avere idee chiare su come una vita buona andrebbe vissuta, purtroppo a volte conoscendo bene la mente dietro gli sguardi, rimane solo il grilletto da tirare.

musica egregia.

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