Regia di Michela Andreozzi vedi scheda film
Marco e Anna: un colpo di fulmine, un amore destinato a durare. Convivenza, matrimonio, un figlio; poi il lavoro di Marco lo tiene lontano dalla famiglia e qualche crepa comincia a vedersi. Una vacanza in camper in Norvegia tenterà di salvare il salvabile.
I libri di Fabio Volo sono leggendari già di per sé: pagine e pagine di spazzatura e banalità estreme, frasi fatte a profusione e finali agrodolci a simulare l'idea di una qualche lezione imparata; i film tratti dai libri di Fabio Volo non possono assolutamente essere da meno. Specie se il protagonista è sempre e solo lui, lo sceneggiatore del lavoro insieme a Filippo Bologna e alla regista Michela Andreozzi: Fabio Volo. One man show delle ovvietà, Una gran voglia di vivere ci fa la morale sul non dare per scontate le nostre relazioni quotidiane; aggiunge risatine e baci, buoni sentimenti a badilate e qualche gag stantia con un preoccupante tasso di sentenze (non richieste, posticce, risapute) all'interno dei dialoghi che lascia intuire uno scarso impegno, o addirittura scarso interesse, nel tramutare in immagini le pagine di partenza. Certe battute sono talmente squallide o insulse che lo stesso Fabio Volo non riesce a pronunciarle in maniera convincente – d'altronde non è un attore, qualcuno obietterà: e allora, visto che non è neppure uno scrittore, che cos'è? E perché in Italia ha tanto successo (onore al merito, innegabilmente) un Fabio Volo? Tra gli altri interpreti: Vittoria Puccini, Ludovico Nava, Rocio Munoz, Paola Tiziana Cruciani. Si è visto di peggio, certo, ma non tanto spesso. 1,5/10.
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