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As bestas - La terra della discordia

Regia di Rodrigo Sorogoyen vedi scheda film

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La recensione su As bestas - La terra della discordia

di Osmantus
8 stelle

Apriamo gli occhi sulle energie alternative e il ripopolamento dei borghi abbandonati.

Sono anni che la RAI ci impone, con  programmi ecologisti come GEO, due soli argomenti: salviamo il pianeta e torniamo ad allevare le capre. Così, tutti i pomeriggi, gli italiani che si trovano a casa tra le 18.15 e le 19, sono incitati a dover pensare al proprio futuro possibile,  ad installare strumenti per l'energia pulita, o a mettere su una fattoria e vivere tra natura e semenze; tutto rigorosamente bio. Sarà mai possibile realizzare una società del genere? Questo splendido film spagnolo ne è la degna risposta. Nessuno si mette ad investire nell'energia pulita per salvare il pianeta, ma per soldi. Se ne fregano dello spopolamento o dell'energia pulita gli abitanti del territorio narrato in questo film, splendido e selvaggio; la vita è sempre stata dura e loro ne hanno abbastanza di privazioni, di letame,  di solitudine, di mancanza di donne. Le offerte della compagnia norvegese sono allettanti, le pale eoliche vanno autorizzate subito altrimenti gli investitori se ne andranno, e loro creperanno là dove sono nati, passando le giornate tra campi e osteria. La voglia di riscatto però viene stoppata da un intruso,  uno straniero, per lo più francese, nemico storico di questa terra di confine, che con "il suo sapere" eco-friendly, i suoi studi, le sue nuove discipline innovative, si è messo in testa, guarda un po' che impudenza, di venire ad abitare proprio lì, acquistando un terreno e coltivandoci ortaggi biologici. Non ci pensa neppure a lasciare quella terra da sogno per farci piantare una pala eolica. Lui ci vuol piantare patate, broccoli, pomodori, e, sai che c'è? Vuole anche fare in modo che la gente ci torni tra quei monti e quel silenzio, che faccia rivivere il borgo abbandonato, che si innamori di nuovo della natura e delle sue stagioni. Si potrà fare? Per GEO sì.  Nella realtà no. Il pensiero unico ecologista non salverà i borghi,  la natura, il pianeta, l'aria che respiriamo.  Le energie alternative sono esclusivamente una questione di soldi, le utopie del "vivere sano" una fantasia che non tiene conto del passato remoto di chi ha vissuto veramente in modo "sostenibile": sono scappati tutti, appena ne hanno avuto la possibilità.  Sembra che non se lo ricordi nessuno. Se non ci sono i soldi (gli aiuti europei, regionali,  statali, le vediamo le proteste del popolo contadino oggi che teme il taglio dei sussidi) non si campa. E poi... e poi.... L'odio per l'intruso.  Che ci sei venuto a fare a casa mia? Simile a "Il vento fa il suo giro", ottimo film del 2005 da rivedere, qui si parla con schiettezza ed onestà del disturbo causato da una novità a casa propria. Un disturbo non cercato, non voluto e proprio per questo impossibile da accettare per una comunità chiusa come quella contadina o montana. Solo GEO sembra non accorgersene. Tutto il resto dell'universo-mondo sì.

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