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Ritorno a Seoul

Regia di Davy Chou vedi scheda film

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claudio1959

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Ritorno a Seoul

di claudio1959
10 stelle

Il ritratto di Freddie ragazza persa dentro se stessa alla ricerca dei genitori biologici in una Seoul fredda e glaciale buia come la sua anima.

locandina

Ritorno a Seoul (2021): locandina

locandina

Ritorno a Seoul (2021): locandina

scena

Ritorno a Seoul (2021): scena

scena

Ritorno a Seoul (2021): scena

Ritorno a Seoul Francia-Germania-Belgio-Qatar 2022 la trama: Freddie Benoit diminutivo di Frédérique è una giovane ragazza coreana che da piccola fu adottata da una coppia francese. In maniera improvvisata decide di andare alla ricerca dei suoi genitori biologici in un viaggio in Corea....alla ricerca di se stessa, delle proprie radici e della sua identità. Freddie così riuscirà nel corso degli anni e svariati viaggi a ricostruire le sue origini ed il suo io più profondo e recondito, conoscerà il padre alcolizzato e la sua famiglia ed infine la madre in un incontro toccante e pieno d’amore nel catartico e sofferto finale, con un abbraccio che tocca il cuore ed emoziona in modo profondo. La recensione: Ritorno a Seoul di Davy Chou è un film dolcemente minimalista capace di commuovere ed aprire gli occhi alla speranza senza assolutamente retorica, prodotto da Aurora Films e co-prodotto da Vandertastic e Frakas Productions distribuito mirabilmente nel nostro paese da I WONDER PICTURES E MUBI. Lo sguardo freddo glaciale e profondamente malinconico di Freddie è il centro del film, quel suo essere fintamente spavalda, tradisce invece una insicurezza di fondo, lei non guarda le persone, un vuoto cosmico la sta per inghiottire, guarda dentro se stessa come nel famoso film di Stanley Kubrick “Eyes wide shut”, Nel mondo ci sono due categorie di persone quelle piene e realizzate e quelle vuote, Freddie fa parte della seconda categoria, in un buco nero dell’anima che la annienta psicologicamente, una ragazza senza veri legami, persa dentro se stessa dedita all’alcol ed un inizio di depressione, una ragazza quindi sensibilissima “Senza pelle”, in stand by esistenziale, che ha domande da fare ed esige le risposte “Chi sono e dove sto andando ?”. Freddie è dura, spigolosa, difficile empatizzare con lei, ragazza triste che prende a morsi la vita, però questa è la potenza del film elegante e raffinato, che ha il coraggio di raccontare la ricerca di una ragazza del suo ruolo nella società moderna ed il suo senso di appartenenza, il doppio finale è straordinario con l’incontro finale con la madre biologica in un tenero abbraccio pieno di lacrime e lei che nella scena finale sola si trova ai tasti di un pianoforte. Ji-Min Park attrice bravissima interpreta Freddie con consumato mestiere non recita Freddie lo è. Il film dura due ore intense e deliziose che creano la catarsi, ci sentiamo purificati dalla visione e sono contento di aver visto questo gioiello in un cinema di Milano Eliseo in una minuscola sala la Wenders, regista anche lui che fa parte dei miei preferiti. Voto 9 Regia:Davy Chou Attori:Ji-Min Park, Oh Kwang-Rok, Guka Han, Sun-young Kim, Yoann Zimmer, Louis-Do de Lencquesaing, Ouk-Sook Hur, Seung-Beom Son, Dong Seok Kim, Emeline Briffaud, Cheol-Hyun Lim, Régine Vial, Cho-woo Choi

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