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La stranezza

Regia di Roberto Andò vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La stranezza

di axe
7 stelle

Inizio anni '20 del XX Secolo, Agrigento. Luigi Pirandello, giunto nella città siciliana, apprende che l'anziana Maria Stella, la quale gli fù balia, è da poco deceduta. Per lo svolgimento delle esequie si rivolge a due singolari personaggi, Sebastiano ed Onofrio. I due gestiscono le attività di pompe funebri e, contemporaneamente, curano l'allestimento di uno spettacolo teatrale, dirigendo una compagnia amatoriale alquanto squinternata. Lo scrittore e drammaturgo siciliano, in piena crisi creativa, è incuriosito e di seguito attratto dalle attività di Sebastiano ed Onofrio, a loro volta coinvolti in vicende e dissidi sentimentali ed umani, che si evolvono di pari passo con la preparazione e messa in scena dello spettacolo. Pirandello, da tutto ciò, trae ispirazione e, alcuni mesi dopo, porta in scena a Roma "Sei Personaggi In Cerca D'Autore", tra i suoi drammi più famosi. Invita alla prima rappresentazione Sebastiano ed Onofrio, i quali non si erano rivolti parola dalla fatidica sera dello spettacolo. A conclusione della rappresentazione, mentre gli spettatori, divisi tra ammiratori e detrattori del drammaturgo, giungono alla soglia dello scontro fisico, Pirandello cerca i due siciliani; ma di loro non c'è traccia, ne' alcuno ricorda che siano stati invitati. Roberto Andò, regista e uomo di teatro, dirige un'originale commedia, il cui elemento di maggior interesse è la presenza di un personaggio storico, Luigi Pirandello, colto in un momento della sua vita non particolarmente felice, frangente attestato, tra l'altro, dalle movenze dell'attore che lo interpreta, il bravo Toni Servillo, molto riservato ed ombroso. Il drammaturgo siciliano soffre per mancanza di creatività; ciò lo irrita e deprime. La situazione si aggrava, "aggrovigliandosi" su sè stessa. Una via di uscita è offerta dal contatto con due personaggi eclettici. Una coppia di becchini, ben inserita nel contesto sociale di Agrigento. Sanno come fare per ottenere rapidamente un loculo nel cimitero locale; sono al centro dell'attenzione grazie alla direzione di una compagnia teatrale dilettantistica. Non hanno, però, una vita familiare felice. Sebastiano (Salvatore Ficarra) vive con la sorella Santina, della quale è tremendamente geloso, e cerca consolazione tra le braccia - e non solo - di Sidora, una prostituta "in forza" presso il locale postribolo. Onofrio (Valentino Picone) è sposato con una donna che non ama, ma non può lasciare in quanto figlia del titolare dell'impresa di pompe funebri, un anziano dall'aria scontrosa, decisamente poco loquace. E', all'oscuro dell'amico e collega, amante di Santina (Giulia Andò). Quando Sebastiano lo scopre, a causa dell'azione di uno spasimante deluso, va su tutte le furie, dando in escandescenze sul palcoscenico, durante la rappresentazione del loro spettacolo; a poco vale il tentativo di Onofrio di salvare la situazione. Poco prima, c'erano stati alterchi tra i due ed alcuni spettatori. Tutto ciò stimola l'immaginazione ed il ragionamento di Pirandello, nella mente del quale trovano ordine idee che fino a poco prima vagavano confuse ed erano mostrate allo spettatore nelle sembianze di "personaggi smarriti". Dunque, perchè non basare il dramma sulla presenza di "soggetti" creati e poi abbandonati dal suo creatore ? Traendo spunto da questo elemento, nasce l'opera "Sei Personaggi In Cerca D'Autore", la quale affronta temi di notevole complessità; è, tra l'altro, teatro nel teatro; la dimensione scenica si espande, dilatando idealmente il palco ed abbracciando lo spazio antistante, quello tradizionalmente riservato al pubblico, che diventa parte attiva nella rappresentazione. La rottura con gli schemi tradizionali voluta da Pirandello portò grande fama al dramma, generando discordia tra gli spettatori, così come accadde, in principio, in quel piccolo teatro di provincia in virtù dei ruoli sostenuti da Sebastiano e Onofrio. E costoro, che fine fanno ? Chi sono realmente ? L'epilogo genera il dubbio circa la presenza, nella nostra realtà, dei due ispiratori e di quel microcosmo di personaggi, un po' grotteschi, che li circondano. E se essi esistessero solo nella mente di Pirandello (null'altro se non un diverso "livello" dell'esistenza, secondo la dialettica del nostro) ? E se così fosse, non potrebbero essere stati "rivelati" a Pirandello, in preda alla "stranezza" dallo spirito di Maria Stella, l'anziana vecchina la quale, anche dopo aver chiuso per sempre gli occhi, si prende cura dello scrittore siciliano, così come egli ha fatto adottando una particolare "pietas" verso la defunta ? La risposta è nell'immaginazione dello spettatore. Le tematiche sono dunque diverse e complesse, ma la narrazione è leggera, grazie alla presenza della coppia Ficarra / Picone e della relativa espressività. L'ambientazione è una ricostruzione di alcuni luoghi di Girgenti - l'odierna Agrigento - e di Roma. Diverse sono le scene ambientate nei teatri; abbiamo l'occasione di vedere cosa accade "dietro le quinte". Il regista Roberto Andò è non a caso anche uomo di teatro; il suo film non è di agevole comprensione. Una conoscenza del pensiero di Pirandello potrebbe aiutare e, in ogni caso, sono richiesti allo spettatore impegno ed attenzione. L'opera è assai "profonda"; descrive un momento particolare della vita di Luigi Pirandello, trasmettendo sia in forma diretta, sia con precise scelte nella messa in scena, le idee del sommo autore siciliano, con coerenza ed originalità.

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