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Everything Everywhere All at Once

Regia di Dan Kwan, Daniel Scheinert vedi scheda film

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La recensione su Everything Everywhere All at Once

di diomede917
9 stelle

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: EVERYTHING, EVERYWHERE ALL AT ONCE.

 

Quando sono uscito dal cinema la domanda me la sono posta. Ma esattamente Everything, Everywhere All at once, cos’è? Cosa si nasconde in realtà dietro questo film che parla di metaverso e ambisce ad essere il nuovo Matrix.

La prima cosa che mi è venuta in mente è Poesia, poi meraviglia per quello che in due ore e 20 hanno visto i miei occhi.

Dietro l’apparente immagine di un film di fantascienza e di pura evasione il film dei Daniels è in realtà un film sul reale bisogno d’amore, sui sogni infranti e sul come salvare e migliorare un rapporto genitoriale che vede contrapposte una madre e una figlia come un’eroina che deve salvare il mondo e un cattivo che lo vuole distruggere come disperata richiesta d’affetto.

Il film inizia partendo dal quotidiano. La protagonista è l’infelice Evelyn, una donna che ha lasciato in modo conflittuale la famiglia cinese per assecondare i sogni americani del suo amato rinunciando definitivamente alle sue velleità artistiche.

E adesso si ritrova con una lavanderia a gettoni al centro di un’ispezione fiscale fatta da una cattivissima revisora interpretata magistralmente da Jamie Lee Curtis, un marito che vuole il divorzio ma non sa come chiederlo, un padre appena arrivato dalla Cina sul groppone e soprattutto una figlia in cerca dell’accettazione della sua identità da parte della madre.

E proprio in quel giorno che la sua vita è a un bivio si ritroverà a combattere dentro una serie di mondi paralleli per cercare di salvare il salvabile della sua vita.

E così di volta in volta sarà una campionessa di Kung fu diventata attrice, una cantante, una cuoca, una donna dalle mani di wurstel. Una serie di mondi raccontati come fossero citazioni di altri film da Kill Bil di Tarantinto a In The mood for love di Wong Kar Wai passando da Ratatouille fino addirittura a 2001, Odissea nello spazio.

Michelle Yeoh è bravissima ad incarnare le “Una, nessuna e centomila” maschere che ogni universo parallelo le propone, è un personaggio per certi versi Pirandelliano che si trasforma di volta in volta con un semplice meccanismo ossia fare cose senza senso. Perché è nell’impensabile che possiamo trovare i nostri veri talenti.

Everything, Everywhere All at once è un’autentica centrifuga visiva e interiore che coniuga perfettamente il concetto di cinema d’intrattenimento con un profondo messaggio riguardo il veri valori per salvare il proprio io e chi ci circonda.

Amore, solo Amore.

Voto 8,5

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