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Non sarai sola

Regia di Goran Stolevski vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Non sarai sola

di undying
10 stelle

Opera stravagante e originale, molto ben calata in un contesto rurale, e in un tempo passato, che potrebbe essere molto apprezzata tanto quanto totalmente disprezzata. A seconda della sensibilità (e dell'età) del pubblico. Una favola "nera", recitata e girata in maniera esemplare.

 

locandina

Non sarai sola (2022): locandina

 

C'era una volta - tanto, tanto, tanto -, tempo fa, un'anziana zitella di nome Maria (Anamaria Marinca). Viveva di stenti, nella miseria, in un remoto villaggio macedone. I turchi predarono dei loro piccoli averi i residenti, massacrando i ribelli. In quel tragico contesto, i genitori di Maria riuscirono a farle incontrare un uomo, un promesso sposo. Pregustando solo un pizzico di felicità, Maria scoprì ben presto che si trattava di un'illusione: per una macabra usanza locale un ragazzo vergine, che fosse stato moribondo, avrebbe dovuto accoppiarsi con una donna e spargere il seme. Almeno una volta, prima di andarsene per sempre. A forza, con la violenza, Maria fu posseduta da un vivo-morente. Il dispiacere fu talmente grande, che decise di rivolgersi a una "mangialupa" per ottenere poteri sovrumani, riscattando così, con l'aiuto delle forze del Male, una vita fatta solo di povertà, ingiustizia, stenti e privazioni. Le sue ultime parole, prima di finire sul rogo, in quanto ben presto condannata a morte per stregoneria, furono lapidarie e tristemente vere: "Non ho visto nulla in vita. Nulla, di bene. Non può finire così..."

 

E non finì. Non finì così. Passarono i decenni, gli anni scavalcarono il XVIII° secolo. Maria, strega immortale dai poteri immensi, mutata in forma di gatto, raggiunse la povera abitazione di una contadina, che aveva comunque qualcosa di molto prezioso: una bambina, di nome Nevena. Le streghe, si sa, son ghiotte di carne soffice. Assunte le fattezze umane, con il corpo pieno di vesciche provocate dal rogo, Maria strinse un patto con la madre: non avrebbe ucciso Nevena, almeno non sino a quando la piccola avesse raggiunto i 16 anni. Quel giorno, si accontentò di privarla della lingua e quindi della parola, lasciandole sul corpicino un "graffio di strega".

 

"La vita è come un fiume: scorre, scorre, ma rimane ferma in un solo punto", e così i sedici anni trascorsero. In un attimo. Nevena (Sara Klimoska) fu tenuta, dalla madre, rinchiusa in una grotta, cresciuta in isolamento, senza poter fare alcuna esperienza sociale. Sola, sempre sola, con i suoi pensieri e una miriade di mute domande che le rimbombavano, senza ottenere risposta, nella mente.

 

"La mia voce, il diavolo, l'ha scalfita forte quando ero piccola. Io credo che si sia nascosta a fondo, dentro di me."

 

Maria tornò a riprendersi quel che le spettava, trascinando con sé, fuori dalla grotta, l'ingenua Nevena, ma non per ucciderla. Per insegnarle, invece, a vivere "vestendosi di cadaveri". Una madre/moglie (Noomi Rapace), un lupo, un ragazzo, una bambina: Nevena prendette fisicamente possesso delle persone, ma anche degli animali, che incontrò lungo il cammino, conoscendo così l'amore, l'orgasmo maschile e femminile, la rabbia, la paura, la stanchezza, il riso, il pianto. Imparò sulla propria pelle la discriminazione nei confronti delle donne, versò il sudore dell'uomo, ma provò finalmente anche la gioia e l'innocenza di quei giochi infantili che gli erano stati a suo tempo negati.

 

"Tornate indietro, sussurri di mamma..."

 

Nel lungo, sfiancante, straziante percorso formativo, Nevena raggiunse una consapevolezza che andava in direzione opposta rispetto quella di Maria. Ci fu per lei anche la necessità di dare e ricevere gioia e amore. Ci fu lo spazio anche per una relazione di coppia, per far sì che la vita solitaria subìta da bambina, restasse solo un lontano, e infelice, ricordo. 

 

"Questo mondo è una casa che brucia, che fa male, che morde, che vomita. Eppure, eppure..."

 

Anamaria Marinca

Non sarai sola (2022): Anamaria Marinca

 

ll regista/sceneggiatore Goran Stolevski, al suo esordio nel lungometraggio, prende spunto da alcune macabre leggende della terra natale. Afferma infatti: "Dalla ricerca sui racconti popolari macedoni, ho scoperto che quando gli individui venivano accusati di stregoneria, erano anche sospettati di assumere la forma di un'altra persona o di un animale. Queste due suggestioni stanno alla base del soggetto del film" [1].

Non sarai sola è un lungometraggio stranissimo, in senso positivo, sulla falsariga di opere d'autore tipo The witch (Robert Eggers, 2015) o Hagazussa (Lukas Feigelfeld, 2017). Nel racconto non viene mai dato alcun riferimento preciso circa il periodo o il luogo in cui si svolge la storia [2]. È una storia ambigua, di difficile interpretazione, che ha le caratteristiche della favola e che, come tale, nasconde più significati sottoforma di iperbole. L'interpretazione del film è lasciata, sostanzialmente, alla sensibilità e all'intuizione del singolo spettatore, mentre sullo schermo Stolevski ricrea, con impressionante verosimiglianza scenografica, il periodo pre-industriale, ambientando gli eventi in un villaggio sperduto tra le montagne. Un periodo in cui gli individui sopravvivono cercando di soddisfare, essenzialmente, le necessità primarie; costretti a soffrire in un mondo circoscritto dai confini pericolosi d'una natura selvaggia e inospitale.

 

Noomi Rapace

Non sarai sola (2022): Noomi Rapace

 

No, non è un horror. Non sarai sola è un film indicato solo a chi riesce ad apprezzare un ritmo lento, un racconto di formazione con eccessi didascalici, la poesia di un sole al tramonto, la malinconia che prima o poi attanaglia lo stato d'animo di ogni individuo, a qualsiasi età, uomo o donna. Stolevski realizza un'opera monumentale, un complesso, ipnotico, lungometraggio, forse uno dei più bei film in assoluto sulla stregoneria. Dialoghi rarefatti, con frasi poetiche che danno corpo ai pensieri (fuori schermo) polisemici della protagonista mutante, rendono unica questa immersiva esperienza cinematografica. Stolevski, con eleganza, propone un differente evento audiovisivo, molto più elaborato del solito, facendoci affrontare a suo modo anche un viaggio esistenziale. Un viaggio difficile, forse talvolta ridondante di luoghi comuni sulla vita e sui rapporti umani, ma emozionante, commovente, assolutamente unico e irripetibile.

 

Citazioni 

 

"Quello lì è un passero...

I passeri, sono serpenti?

Le donne, sono vespe?

I baci, sono catene?

Ed io, sono il diavolo?"

 

"Cosa non è strano? Cosa non lo è, quando ci pensi?"

 

"Io, la donna. Io, la strega. Io, le api che ronzano nello stomaco. Ogni io, sino all'ultimo."

 

 

NOTE

 

[1] Dall'imdb.

 

[2] Secondo "Focus Features", il film è ambientato nel XIX° secolo, tra le montagne della Macedonia.

 

Sara Klimoska

Non sarai sola (2022): Sara Klimoska

 

"Chi si cura delle gioie o dei dolori delle streghe? In entrambi i casi esse sono lontane dall'umanità comune. Se le streghe sono felici, è perché hanno ottenuto le loro gioie a prezzo della loro anima. E se soffrono in modi che non possiamo conoscere, quando sono abbandonate dal loro oscuro Signore, il loro dolore non è che la sorte meritata dai malvagi. Eppure sono donne, hanno un cuore di donna."

(Margaret St. Clair)

 

Trailer

 

F.P. 24/08/2022 - Versione visionata in lingua macedone (durata: 109'24") / Data del rilascio in Italia: 07/07/2022

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