La recensione su Gold

Gold (2022): Zac Efron

Gold (2022): Zac Efron

Gold Australia 2022 la trama: Due uomini nel deserto australiano scoprono una pepita d’oro di enorme dimensione . Uno dei due lascia il socio a guardia del tesoro, per andare in città a reperire un escavatore. La recensione: Tipico film sulla sopravvivenza girato nel magnifico deserto australiano, una piacevolissima scoperta nei nuovi film in distribuzione. La mdp fissa su Zac Efron autore della prova più matura della sua carriera, appena visto in “Firestarter” ed in precedenza nel 2019 in “Ted Bundy - fascino criminale”. Eccellente la fotografia dai toni seppia di Ross Giardina, l’altro protagonista del film è Anthony Hayes, anche regista, un visionario e dotato di grande attenzione ad una storia difficile da mettere in scena, lui ci riesce senza tediare, ma capace di tenere desta l’attenzione dello spettatore fino al finale che non si può svelare, ma sarà una sorpresa assoluta. Un film solido e duro sulla sopravvivenza, sul coraggio sulla bramosia della caccia al tesoro, che ti fa mettere a rischio la vita pur di raggiungere l’obiettivo, come ad esempio il magnifico “Il tesoro della Sierra Madre” del 1948 di John Houston, film ispiratore. Lo scenario è il deserto australiano del Sud filmato in modo apocalittico, sembra in alcuni particolari “Interceptor - Il guerriero della strada”del 1981 di George Miller. “la febbre dell’oro farà alleare due persone con niente in comune, solo il culto del Dio denaro, sono due sbandati due vinti e piegati da un’esistenza difficile, senza prospettive certe, senza futuro. Sono magnifiche le inquadrature della mdp, film che crea un’atmosfera malata e angosciante. Un film che funziona molto bene, si dipana in modo fluido e realistico, dialoghi quasi assenti, i pensieri di Zac Efron sono ben illustrati. Un film pregno di tensione, a tratti un western postmoderno, dove la natura ostile e selvaggia è lo sfondo della storia. Ci sono gli scorpioni, i serpenti, i cani Dingo feroci ed affamati di carogne umana che percepiscono Zac Efron come “corpo estraneo”. Centrale nell’economia del film la rappresentazione della classica tempesta di sabbia in grado di spazzare via come un fuscello la capanna costruita dal nostro come rifugio. All’improvviso irrompe nel film una donna Susie Porter, lo accusa di essere un invasore, gli intima di andare via, qui il film si evolve ed innalza di qualità, realtà e fantasia si mischiano e cambiano le carte in tavola. Zac Efron è una figura cristologica, il suo corpo cambia e si trasforma pieno di piaghe e di sangue a causa di un ramo piantato nella pancia, che gli provoca un’emorragia. Una bella esperienza di cinema Gold visto in sala, sul grande schermo lo si gusta appieno ed alla fine si sente la bellissima “People Ain’t No Good di Nick Cave, sui titoli di coda di questo film australiano originale crudo, ma che colpisce e ci insegna che il coraggio, la resilienza e purtroppo chi vuole e pretende troppo alla fine paga un prezzo troppo alto, senza stringere nulla in pugno, il destino qui attraverso l’amazzone con arco e freccia punirà l’avidità umana. Susie Porter interpreta due ruoli, perché lei che muore a metà film, la ritroviamo nel delirante finale, sarà un clone della donna, o semplicemente la sorella, il regista ci lascia nel dubbio amletico. Voto 8 Genere:Thriller Anno:2022 Regia:Anthony Hayes Attori:Zac Efron, Anthony Hayes, Susie Porter, Akuol Ngot, Thiik Biar, Andreas Sobik Paese:Australia Durata:97 min Distribuzione:Adler Entertainment Sceneggiatura:Anthony Hayes, Polly Smyth Fotografia:Ross Giardina Montaggio:Sean Lahiff Musiche:Antony Partos Produzione:Rogue Star Productions, Deeper Water, SunJive Studios