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Emily

Regia di Frances O'Connor vedi scheda film

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La recensione su Emily

di steno79
7 stelle

Un film biografico su una grande scrittrice tormentata e "maledetta" come Emily Bronte è sempre un'occasione interessante. Non ho visto "Le sorelle Bronte" di Andre' Techine' con tre dive del cinema francese anni 70, ma questa produzione britannica diretta da Frances O' Connor, esordiente alla regia, non ha nulla da invidiare al vecchio film, probabilmente, e può contare su una rilettura piuttosto "sanguigna" della biografia della scrittrice, di cui anni fa ho letto il capolavoro letterario "Cime tempestose", ma di cui non conoscevo molto bene la vita. La O'Connor segue le tappe salienti della sua esistenza terrena in una pellicola di impianto tradizionale che, però, si distingue per l'approccio di carattere spiccatamente moderno, con la Bronte sofferente per una sensibilità "diversa", etichettata come "strana" dalla sorella Charlotte, una libera pensatrice ante litteram. Il mondo oscuro, gotico e ardentemente romantico del romanzo trova un'eco abbastanza disinvolta nel film, che traccia un percorso di formazione della giovane Emily in un ambiente familiare repressivo, pur caratterizzato da notevoli fermenti artistici, e con la storia d'amore poi soffocata sul nascere con il pastore William Weightman, che sembrerebbe soprattutto una licenza poetica della regista/sceneggiatrice, perché non esistono evidenze reali di questa relazione. Non mi starei a preoccupare eccessivamente, in ogni caso, per le invenzioni dello script, ma segnalerei in maniera tutto sommato positiva la scrittura, capace di caratterizzare accuratamente il personaggio, nonché una regia che non manca del gusto della composizione e di accuratezza nei dettagli, al di là di qualche passaggio un po' didascalico. Molto buona la direzione degli attori, con una Emma Mackey che ci mette un notevole impegno quasi sempre ripagato dalla macchina da presa, ha il giusto contegno un po' zingaresco e lo sguardo ardente, ma ha un volto che trasmette benissimo le emozioni del personaggio insieme a buoni caratteristi britannici, scelte luministiche spesso originali e una colonna sonora un po' enfatica. Difficilmente poteva venirne fuori un capolavoro, ma resta un'operazione volutamente "rischiosa", irriverente, che servirà a gettare una nuova luce su una grande scrittrice un po' rimossa.

Voto 7/10

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