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Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte 1

Regia di Christopher McQuarrie vedi scheda film

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La recensione su Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte 1

di barabbovich
7 stelle

Un sottomarino russo, invisibile a qualsiasi strumento di rilevazione grazie a un sistema di intelligenza artificiale, si perde nelle acque del mare di Bering. L'IA gli si è rivoltata contro (2001 Odissea nello spazio docet) e la chiave per disattivarla diventa anche la chiave di tutto il film. Per il quale, per la settima volta, si scomoda Tom Cruise nei panni dell'agente segretissimo Ethan Hunt che ha tutta l'aria di divertirsi davvero tanto tra acrobazie in treno, inseguimenti nel pieno centro di Roma a bordo di una vecchia 500 Fiat e improbabili sfide balistiche col parapendio. A Ethan spetta il compito di riportare quella chiave a chi dovrebbe farne un uso assennato. Ma ad essa sono interessati in troppi (il che rende particolarmente accidentata la trama): da una ladra seriale (Atwell) a una femme fatale (Kirby), fino a un fantomatico individuo (Morales) con il quale Ethan ha un conto in sospeso. Come andrà a finire non si sa, perché le quasi tre ore di film non ce lo dicono. Quello che sappiamo è che, ancora una volta, l'aiuto di un hacker (Rhames) e quello di ingegnere (Pegg), inossidabili amici del protagonista nell'IMF (Impossible Missions Force), saranno determinanti.
Dopo cinque cambi consecutivi in cabina di regia, la saga ispirata alla serie televisiva degli anni Sessanta sembra avere trovato in Christopher McQuarrie un punto di riferimento stabile. Anche stavolta, infatti, il regista del New Jersey fa centro grazie a una trama tutto sommato abbastanza comprensibile che propone il tema della post-verità (L'Entità che si prende gioco degli umani, costretti a tornare all'analogico) rispetto a cui le temerarie sfide di Cruise rappresentano il contraltare iperrealista. Ma dalla parte del regista dei due episodi precedenti c'è anche la girandola infinita di trovate ultra-spettacolari (il treno in bilico sul ponte, l'inseguimento ne pressi del Colosseo, il disinnesco della bomba), che poi sono quelle per cui si lasciano i sesterzi al botteghino. La missione impossibile di attirare il pubblico è riuscita ancora una volta: merito non secondario degli stunt e di location come Roma e Venezia, ma soprattutto di trovate tipiche di questo cinema fracassone ma davvero molto fantasioso.

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