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Scordato

Regia di Rocco Papaleo vedi scheda film

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La recensione su Scordato

di mm40
6 stelle

Orlando Bevilacqua compie sessant'anni e inevitabilmente si ritrova a tirare le somme della sua esistenza. I risultati non sono confortanti: lavoro a parte – fa l'accordatore di pianoforti – non ha granché a cui aggrapparsi e soprattutto è tormentato dal mal di schiena. È così che si rivolge a una simpatica fisioterapista, Olga, che lo convince a riaffacciarsi sul suo passato e a fare i conti con tutto ciò che nella sua vita non ha funzionato.


La quarta fatica in lungometraggio dietro la macchina da presa per Rocco Papaleo ha senz'altro qualcosa di autobiografico – e non è la prima volta – e dimostra che le intenzioni dell'attore, regista e sceneggiatore (qui insieme a Walter Lupo) sono ottime, che le sue aspirazioni sono alte: ma anche questo non giunge nuovo. Scordato è un titolo così lievemente ironico da sfuggire rapidamente di mente; eppure il doppio senso così scioccherello non è: il protagonista Orlando è un uomo scordato musicalmente (goffo, male in arnese, rassegnato alla sua stessa mediocrità) e smemorato, ma volontariamente, per autodifesa. Troppe cose non sono andate come avrebbe voluto, troppe persone care lo hanno tradito, troppo difficile è sempre stato per lui reagire in maniera netta, decisa: in fin dei conti Orlando non è neppure tanto simpatico, ma piano piano il personaggio conquista il cuore dello spettatore con il suo atteggiamento malinconico e con la sua immaturità sì, fragile, ma anche sincera, con quel suo perenne impaccio da sfigato fatto e finito. Se dunque da un lato il film è scritto con notevole cura – e in particolare lo è anche il personaggio destinato a Giorgia, la popolare cantante che qui esordisce nel cinema – e non manca di alternare momenti faceti ad altri ben più seriosi, gravidi di riflessioni esistenziali, di atmosfere perfino commoventi; dall'altro, però, la mano di Papaleo traballa spesso nella direzione degli interpreti (soprattutto proprio Giorgia, la meno avvezza al set) e non solo. Se si è disposti a perdonare questa fattura claudicante, Scordato può essere una piacevolissima visione. Bravo anche Simone Corbisiero nell'altro ruolo centrale del cast. 6/10.

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