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The Unforgivable

Regia di Nora Fingscheidt vedi scheda film

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Andreotti_Ciro

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La recensione su The Unforgivable

di Andreotti_Ciro
5 stelle

Ruth Slater è un’ex carcerata uscita per buona condotta dopo vent’anni trascorsi in galera per l’omicidio di un poliziotto. Il giorno dell’uscita di prigione ad attenderla non c’è nessuno, nemmeno la sorella che all’epoca dell’arresto viveva con lei e che ora vorrebbe rincontrare.

 

La pellicola diretta dalla regista Nora Fingscheidt percorre la direzione inversa di molti film diventati lo spunto per serie di successo. In questo caso è la serie inglese Unforgiven, scritta da Sally Wainwright, che diviene fonte d’ispirazione per un film che rilancia prepotentemente la carriera di Sandra Bullock, dimostrando come la 57enne premio Oscar del 2010, sia in grado di passare dalla commedia brillante ai ruoli drammatici senza colpo ferire. La Bullock, anche in veste di produttrice, qui nel ruolo di Ruth Slather, cerca di spiegarci cosa significhi finire ancor prima che in prigione nel gorgo di un sistema mediatico capace di condannarti anche se il debito nei confronti della società è stato ampiamente saldato. La vita disagiata dell’ex galeotta si muove fra due lavori manuali e il desiderio di ritrovare il solo pezzo, tutt’ora esistente, della sua famiglia, ovvero la sorella Katie, cresciuta da una coppia di coniugi che l’avevano adottata dopo la sua reclusione e che di lei conserva solo pochi ricordi sbiaditi. Il cast di supporto, a iniziare dal premio Oscar Viola Davis e da Vince D’Onofrio, nel ruolo di suo marito e in quello dell’avvocato difensore John Ingram, offrono alla Bullock solide spalle cui poggiarsi. A visione ultimata però il retrogusto amaro che rimane in bocca è che per quanto la pellicola stia riscontrando un eccellente successo di pubblico, la sceneggiatura latiti, fra la ricerca ossessiva di una stabilità personale e famigliare della protagonista, una coppia di fratelli alla ricerca di vendetta, e una sorella minore la cui vita non è poi tutta rose e fiori come vorrebbero far credere i nuovi genitori. Alla fine quindi le innumerevoli doti recitative di tutto il cast, impreziosite da una Bullock in evidente stato di grazia, non bastano per rendere un film, nato e cresciuto sotto i migliori auspici, un prodotto accattivante e ben confezionato.

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