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Trauma (VI)

Regia di León Klimovsky vedi scheda film

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La recensione su Trauma (VI)

di undying
4 stelle

Inedito, in Italia, giallo spagnolo diretto svogliatamente da León Klimovsky sul finire degli anni Settanta.

 

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Lo scrittore Daniel (Heinrich Starhemberg), in fuga dalla moglie, decide di trascorrere un periodo in una locanda isolata, in prossimità di un lago. Daniel fa conoscenza con la proprietaria, Veronica (Ágata Lys), una donna bella ma psicologicamente turbata, sposata con un invalido rinchiuso in una stanza al piano superiore. Improvvisamente gli altri ospiti (una coppia di alpinisti e un uomo con una prostituta, rimasto a piedi con la macchina) vengono presi di mira da un killer, che colpisce a morte le vittime - dopo averle spiate durante l'accoppiamento sessuale - usando un affilato rasoio.

 

scena

Trauma (VI) (1978): scena


L'argentino León Klimovsky (1906 - 1996) è stato un regista molto prolifico nel cinema spagnolo, avendo trattato tutti i generi compreso l'horror. Nonostante la lunga carriera però non ha mai realizzato un film che sia veramente meritevole di essere ricordato, anche se per i vari cultori dell'horror iberico viene citato a più riprese come autore di mediocri lavori tipo Le messe nere della contessa Dracula (1971), Doctor Jekyll y el hombre lobo (1972), La vendetta dei morti viventi (1973), L'ultimo vampiro (1973) e L'orgia notturna dei vampiri (1973), quest'ultimo probabilmente il migliore tra i peggiori - nel genere - che ha diretto. Scarne location, attori incapaci, sceneggiature banali e dialoghi pessimi accomunano un pò tutti i film citati. In Trauma in particolare Klimovsky si trova ad operare su un soggetto scontato e ridotto in sceneggiatura ai minimi termini.

 

scena

Trauma (VI) (1978): scena

 

Sin dall'inizio, infatti, la protagonista ci viene presentata come problematica: dialoga con una sedia, immaginando di interagire con un marito "fantasma", peraltro causa del suo trauma. La storia procede senza scosse e senza particolari twist narrativi, sino a un colpo di coda, molto prevedibile, che in chiusura sposta le responsabilità dei delitti da una mano all'altra (l'identità del killer non la riveliamo ma è facilmente deducibile trascorsa mezz'ora). Trauma è il tipico low budget iberico anni Settanta che tenta di copiare classici internazionali (Psyco) e sanguinolenti gialli italiani (quelli di Dario Argento, dai quali preleva anche una sound-track "gobliniana"), facendolo in maniera totalmente emulativa, con una svogliata messa in scena. A cominciare da delitti irreali (non occorre essere medici per capire che con la gola squarciata occorrono ben più di tre secondi per morire), contraddistinti dallo spargimento di sangue con colore e consistenza implausibile. Al tutto si aggiunge qualche momento di nudo piuttosto sfrontato, che contribuisce a suo modo nel rendere più scorrevole il poco consistente racconto. Il recupero, spesso senza logica, di "gialli" dimenticati prosegue da parte della Vinegar Syndrome che lo ha proposto su bluray in una versione d'eccezionale qualità, con una definizione che in parte valorizza la bella fotografia, unico merito che deve essere attribuito a Trauma.

 

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Trauma (VI) (1978): scena

 

"Dopo un’esperienza traumatica, il sistema umano di auto-conservazione sembra essere in uno stato di allerta permanente, come se il pericolo potesse tornare da un momento all’altro."

(Judith Lewis Herman)

 

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Trauma (VI) (1978): scena

 

F.P. 28/08/2021 - Versione visionata in lingua spagnola (durata: 86'57")

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