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One Second Champion

Regia di Sin-Hang Chiu vedi scheda film

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AndreaVenuti

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La recensione su One Second Champion

di AndreaVenuti
7 stelle

One Second Champion, Chiu Sin-Hang, FEFF23 (sezione Hong Kong New talents).

Gran bella sorpresa con Chiu Sin-Hang che almeno concettualmente rievoca Unbeatable del grande Dante Lam laddove la box [nel film di Lam lo sport è l'MMA] è solamente un pretesto per presentarci una storia di un outsider esautorato che riprende in mano la sua vita, ricordandoci quanto siano importanti le nostre scelte.
 
One Second Champion è un film hongonghese puro sangue con i grattacieli sfavillanti alternati a periferie isolate ma piene di vitalità.
Il film inoltre può cambiare tono e genere in un secondo, un po' come il potere del protagonista, e pertanto dopo un incipit quasi orrorifico ambientato in un ospedale fatiscente e abbandonato veniamo catapultati in un talk show televisivo esilarante intento a "sfruttare" ed esibire stile fenomeno da baraccone il nostro protagonista.
Un altro aspetto a mio modo di vedere valido e sentito è il rapporto padre/figlio, trattato con verve comica ma costellato da momenti drammatici ed intimi.
 
In riferimento ai combattimenti sul ring non siamo certo dalle parti di un Ryoo Seung-wan di Crying Fist però risultano ugualmente gradevoli (nel finale si abusa un po' del rallenty) mentre le genialate registiche sono da ricercare altrove e mi riferisco ad esempio ai titoli di testa: inseriti all'interno della narrazione sotto forma di arredi attaccati al muro del bar dove lavora il protagonista e ripresi tramite un buonissimo piano sequenza sinuoso e descrittivo.
 
Andando nello specifico, ad un certo punto il nostro "eore" solo e disilluso beve birra seduto su un gradino (piano totale con macchina fissa) e sul muro soprastante si trova affisso un cartello su cui scritto "rifiuti misti", lasciando quindi alludere alla situazione del nostro personaggio.
 
Bella anche la sequenza in cui il campione Joe porge le sue condoglianze alla vedova di un pugile da lui stesso ucciso (sul ring); sequenza caratterizzata da una carrellata laterale atta a mostrarci le due parti coinvolte, donando al momento una certa tensione (l'ingresso insieme scena di Joe sembra quasi alludere che lui sia un gangster).
Concludo con l'inquadratura a piombo sui protagonisti situati nel mezzo di una biforcazione stradale; tutti sono in procinto di prendere strade diverse ma basta un secondo e la magia è servita...
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