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Altrimenti ci arrabbiamo

Regia di YouNuts! vedi scheda film

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La recensione su Altrimenti ci arrabbiamo

di giurista81
6 stelle

Davanti a un pubblico pressoché nullo, appena tre spettatori, ho visionato il film nella serata in cui l'Italia veniva estromessa dai mondiali per mano della non trascendentale Macedonia. 

Manuel e Paolo Fondato, presumo parenti del Marcello Fondato che diresse l'indimenticabile pellicola del 1974, ricalcano il soggetto dell'originale Altrimenti ci Arrabbiamo. Presentato quale reboot, siamo in realtà alle prese con un sequel che parte laddove era terminato il primo episodio per poi saltare venti anni oltre (sebbene le location, pur se più povere, siano similari). Pur giostrato su un linguaggio cinematografico diverso, il film segue le mosse dell'originale relativamente all'intreccio e agli sviluppi. La sceneggiatura è notevolmente semplificata, i personaggi ridotti all'essenziale e poco caratterizzati. Sorriso e Carezza, rispettivamente i figli dei personaggi interpretati a suo tempo da Terence Hill e Bud Spencer, si trovano di nuovo a lottare per mettere le mani sulla Dune Buggy che era stata di proprietà dei genitori e che loro stessi, da ragazzini, si sono lasciati rubare (in stile Febbre da Cavallo) al gioco delle tre carte. L'occasione di un rally cross, organizzato apparentemente senza motivo, diviene occasione per ritornare in possesso dell'auto. Purtroppo però la dune buggy, una volta vinta con il solito pari merito, finirà per esser rubata dal figlio del bossetto locale (cui da corpo Christian De Sica), mentre i "nostri" cercheranno di vincerla alla sfida birra e salsicce. Incuriosisce l'atmosfera totalmente fuori epoca che avvolge il film, peraltro sottolineata dall'atteggiamento generale svogliato e addormentato di cui si rende protagonista la platea di vecchietti che seguono la gara di rally, con un telecronista sciatto e gretto che commenta una prova a eliminazione diretta; un modo come un altro per non volersi prendere sul serio ed evitare impossibili confronti, nonostante si cerchi di riproporre intere sequenze (pessima, per povertà nella messa in scena, la parte dell'inseguimento con le moto e relativa sfida con i bastoni). Il plot gioca dunque sulla continua presa di possesso e relativa sottrazione della dune buggy, in ossequio al motto "tra i due litiganti, il terzo gode".

Edoardo Pesce e Alessandro Roja, entrambi reduci dalla serie Romanzo Criminale, non tengono minimamente il passo di Bud Spencer e Terence Hill, soprattutto Roja che appare uno dei punti deboli della pellicola. Gli YouNuts!, nome collettivo dietro al quale si celano Antonio Usbergo e Niccolò Celaia, modernizzano il taglio della regia, guardando a Hollywood e alla veste grafica dei pulp movie (cosa che potrebbe far storcere il naso a qualche purista) in una logica che non tralascia il senso nostalgico per il tempo di "quanto belli erano i film". Riprese aeree effettuate con droni, rallenty a scorrimento accellerato, filtri colorati sui personaggi a mo' di presentazione e inserimento in computer grafica su improvvisi fermo immagine di riferimenti fumettistici si accompagnano a inquadrature vecchio stampo che rendono omaggio allo spaghetti western (primissimi piani su occhi, volti e carrellate laterali) e al sorrisi & cazzotti. Belle le sequenze ambientate nel contesto circense e soprattutto quella della corsa di rally, girata in modo eccelso con un taglio "esportabile" e sicuramente apprezzato anche all'estero. Gli YouNuts! si sono pertanto resi artefici di un discreto esercizio di stile da cui, senza ombra di dubbio, sapranno ripartire verso opere più complesse e qualitative.

Il montaggio, insieme alla regia, è il punto di forza del progetto e colloca sulla sufficienza il film che è, pertanto, vedibile e piuttosto ritmato. 

Non si può dire altrettanto della colonna sonora che segue regole e stilemi totalmente diversi da quelli che scandivano i tempi alla coppia Spencer-Hill. Per fortuna la main theme viene utilizzata ed è al centro anche di qualche gioco di montaggio. 

L'ironia, pur presente, non è quella sarcastica e gusconcella degli anni settanta, ma appare più ingenua e meno convinta. De Sica, non a caso, è quello che sembra a maggior agio nel progetto. Piace anche Massimiliano Rossi nei panni di Scajone. 

Tra alti e bassi, ...Altrimenti ci Arrabbiamo è un film molto diverso dall'originale per velocità e regia, meno curato nella sceneggiatura e nelle musiche, tuttavia denota un discreto mestiere e una freschezza che lo rende apprezzabile e sopra le aspettative. Non mancano, chiaramente, le scazzottate che soffrono di una certa ripetitività di situazioni. Ottima la fotografia. 

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