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I cinque sensi

Regia di Jeremy Podeswa vedi scheda film

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La recensione su I cinque sensi

di luisasalvi
6 stelle

L'idea dei sensi associati a singole persone o caratteri incuriosisce, invoglia a cercare e parlare (anche a vanvera) dando la sensazione di far critica. Così molti ne parlano, trovano tante belle cose diverse, si compiacciono delle proprie trovate e quindi lodano il film, senza rilevare l'astuzia del regista che ti ha suggerito le tue idee proprio per esser lodato; anzi, ho trovato molti che hanno lodato perfino il fatto che il regista non ha suggerito nulla, sottintendendo che il critico ha trovato  tutto da solo, esaminando il senso di ogni senso nel personaggio che lo rappresenta o lo vive,  o lo sta perdendo, come è il caso esplicito del dentista, e secondo alcuni anche di tutti gli altri; a me non pare, anzi, Robert per esempio sembra avere un olfatto particolarmente sviluppato. Non li ho ancora letti, e già ho voglia di cimentarmi anch'io a rivedere il film per dire la mia… o a dirla senza rivederlo… Per esempio, se è vero che ogni "protagonista" sta  perdendo l'uso di un senso, mi viene già da rilevare (chi l'ha già fatto? E sarà vero?) che ognuno mentre lo perde lo ascolta con maggiore attenzione ed amore; cosa evidente sempre nell’oculista, ma varrà anche per gli altri? E tutti (ed anche altri personaggi) hanno nomi che cominciano per "R": avrà pure un significato… o solo quello di intrigare l'aspirante critico?

Vediamo dunque (per ora senza rivedere il film, che per errore ho cancellato): si sono fatti i nomi di Altman, Egoyan e Kieslowski, e di Magnolia. Una bimba scompare, se ne va per conto suo, vista solo da noi, e verrà ritrovata dopo due o tre giorni; mentre la madre era dalla massaggiatrice, la cui figlia doveva accompagnare la bimba al parco ma la perde di vista per spiare una coppietta (omosessuale? Non ho visto bene). Seguiamo variamente (con stacchi di solito ingiustificati) altre vicende di altri inquilini dello stabile, in Toronto. La massaggiatrice Ruth (tatto), rimasta sola con la figlia adolescente Rachel (vista) con cui ha un rapporto difficile, recupera (pensando al marito) il piacere del tatto e lo fa provare ai suoi pazienti, fra cui Anna, la cui piccola figlia Amy è affidata a Rachel che la porta nel parco; ma Rachel si distrae a spiare una coppietta, aiutata e guidata da Rupert, altro ragazzino guardone in cui Rachel riconosce e asseconda il gusto da travestito. Alla fine la madre Ruth timidamente la toccherà con la mano… Robert (olfatto), un professional house cleaner, ricerca tutti i suoi ex-amanti, maschi e femmine, per annusarli per ritrovare l'odore dell'amore, che non ritrova in nessuno; alla fine gli verrà donata la prima bottiglietta di "profumo dell'amore" prodotta da un ricco produttore di profumi, dopo che la moglie di questi gli ha detto con tono di invito che il marito è innamorato di lui: finiranno in tre nel letto matrimoniale, ma Robert se ne andrà deluso lasciando lì anche la bottiglietta. Rona (gusto), cuoca, ha conosciuto (fra i suoi tanti incontri visti, consumati e lasciati) l'italiano Roberto (gusto, anche lui!), che nella versione italiana è diventato spagnolo (ma un dizionario English-Italian troneggia sul tavolo; in tutti i casi la traduzione mal si adatta, nel dialogo fra spagnolo e italiano, ad indicare le incomprensioni che invece avvengono fra italiano e inglese) che cucina ottimamente mentre  lei  fa torte pessime (di cattivo gusto, ma non significa che non ne senta il sapore); lui è cordiale con tutti, ma ama lei; quando arriva e si installa da lei invita "innocentemente" una bionda conosciuta in aereo; ma quando Rona rientrando la vede uscire ne è gelosa e corre via. Infine Richard (udito), oculista, ascolta attentamente ogni suono per memorizzarne quanti più può sapendo che sta per diventare sordo; in particolare tornano i bellissimi canti rinascimentali cantati dal controtenore Daniel Taylor, che vedremo solo alla fine per un attimo ma che ascoltiamo più volte. Troverà una "compagna" sensibile, colta e comprensiva in una prostituta; o almeno tale sembra, chiamata e pagata a ore; ma potrebbe essere una donna della buona società che fa la squillo part time; qualcuno l'ha definita senz'altro "una moglie" (di lui??). Tutti comunque con vite e tendenze sessuali abbastanza particolari.

Un controtenore svedese apprezza il regista per aver osato introdurre nel film un controtenore, e più in generale per aver presentato tanti personaggi "diversi", abituando il pubblico ad accettare la diversità. Ma il regista chiarisce acutamente nelle note di stampa del film che "the senses are elemental, and in connecting us to the world, they connect us to others" (citato da Liese Spencer, in Sight and Sound, January 2000); sarebbe la tesi del film? E ce la deve spiegare? O non sarà che l'unico che sta perdendo il senso che è chiamato a rappresentare è anche l'unico che lo usa bene, con attento amore e con felice scelta dei suoni; ed è l'unico che trova una compagna ideale che lo aiuta e conforta, e va bene che la trovi in una prostituta, nel contesto un po' paradossale e pessimista, un po' sornione e artefatto, del film… in cui sembra dominare, almeno per tutti gli altri, la condanna alla solitudine (segnalata da molti) o la saltuaria compagnia di sesso attraverso sensi usati male o travisati… Il tutto senza la minima ironia, almeno in apparenza, mentre ogni storia ne richiederebbe. Resta la curiosità e il possibile conseguente piacere di trovare una propria interpretazione… Di  ogni storia ho letto ora resoconti fra loro opposti, e mi chiedo come possono arrivare al senso del film coloro che ne travisano la vicenda. Perfino i sensi sono per alcuni persi da chi li rappresenta, per altri sviluppati al massimo; per alcuni poi ogni personaggi li rappresenta tutti; e così via.

Insomma, un film discreto, che invoglia a rivederlo ma che non convince del tutto.

Rivisto, non ho da dirne nulla di più, salvo una conferma di intellettualismo freddo, con pochi momenti commossi (o solo commoventi, o patetici?), come il secondo incontro fra le due mamme, e soprattutto quello del dottore con la prostituta; ma lo si può già prevedere da un riassunto della vicenda, cioè fa parte del racconto e non so quanto la resa cinematografica contribuisca… ho deciso di cancellarlo.

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