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La maledizione di Frankenstein

Regia di Jesus Franco vedi scheda film

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La recensione su La maledizione di Frankenstein

di giurista81
4 stelle

Fracassone è dir poco. Il film paga un budget prossimo allo zero, ma soprattutto una sceneggiatura dello stesso Franco poco interessata a sviluppare un soggetto caratterizzato da qualche spunto interessante. La base di partenza è Mary Shelley e il suo Frankenstein ma Franco prende subito una via a lui più congeniale: quella dello z-movie onirico.

Così vediamo entrare in scena (niente meno che) Cagliostro (l'allucinante e allucinato Howard Vernon, attore feticcio del regista), accompagnato da un'assistente (Anne Libert) che dispensa sguardi e movenze cariche di un morboso erotismo, ma che ha la particolarità di essere un incrocio tra una donna e un rapace (!?). Follia clamorosa penserete voi, ma in un film di Jess Franco succede questo e altro... Il trucco è pedestre, vediamo la Libert sfilare con improbabili artigli che le si irradiano da mani ricoperte da una peluria verde (!?). In tali condizioni, oltre a venerare Cagliostro, si diletta nello squartare e divorare poveri giovani incatenati nei sotterranei del maestro (gore poco, messo in scena furbescamente dal regista che fa dei velocissimi PPP su frattaglie). Brutto anche il trucco del mostro di Frankenstein, che sembra essere uscito dal gruppo francese dei Rockets (quelli che negli anni '80 cantavano Galactica). E poi ci sono i componenti della setta di Cagliostro, non si capisce bene se siano dei demoni o cosa altro siano (hanno dei teschi al posto del volto e sono avvolti da dei sai bianchi). Se ne stanno lì immobili a fare da arredamento.

Nonostante tutto questo, e una sceneggiatura abbozzata, che non sviluppa un soggetto con qualche idea gustosa (Cagliostro vuole creare il prototipo di donna perfetta da dare in sposa al mostro di Frankenstein per dare il via a una stirpe di superuomini), Franco ricrea un'atmosfera onirica niente male. Uso di faretti a luci rosse, pinete avvolte da nebbia, carri trainati da cavalli e location in puro stile gotico. Purtroppo è il resto a mancare, con personaggi buttati a casaccio nella storia. Tra questi figura il personaggio di LINA ROMAY, la quale di fatto è protagonista di una storia parallela che non si interseca mai con quella del film (è perseguitata dallo spirito di Cagliostro, che a fine film si scoprirà essere uno spirito che si incarna ogni volta per ritornare in vita) e che pertanto è del tutto inutile. E' invece forzata l'introduzione della figlia del DR. Frankenstein, la quale finisce per l'essere ipnotizzata da Cagliostro che la plagia al suo volere perché la donna riesce a portare in vita i morti (giusto per qualche minuto) con scariche elettriche. Non manca il trash, l'apice si tocca quando il Dr. Frankenstein viene riportato in vita e urla e si agita perché Cagliostro gli ha rubato la sua creatura (a un certo punto, poi, si alza e se ne va in giro senza che se ne capisca la ragione). Epilogo delirante. Solo per fanatici del genere, ma non è del tutto da buttare. Voto: 5

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