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Sesso sfortunato o Follie porno

Regia di Radu Jude vedi scheda film

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La recensione su Sesso sfortunato o Follie porno

di Bojack
8 stelle

Lussureggiante. Esplosivo. Elettrico.

Sto parlando di “Sesso Sfortunato O Follie Porno” di Radu Jude, regista e sceneggiatore romeno capace di comunicare in modo innovativo, spiazzante, folgorante con lo spettatore.

Diciamolo subito, il film si apre con un filmino porno amatoriale. Parliamo proprio di tre minuti di sesso esplicito tra un marito e una moglie, non ci sono filtri, niente di lasciato all’immaginazione.

Un cazzotto nello stomaco.
Ti chiedi cosa tu stia vedendo e soprattutto come questa roba possa aver vinto l’Orso d’Oro all’ultimo festival di Berlino; quei tre minuti hanno un impatto devastante.
Poi comincia il racconto di come Emi Cilibiu, stimata e brillante professoressa di storia in una importante scuola media di Bucarest, debba fare i conti con lo scandalo esploso a seguito della pubblicazione a sua insaputa del video (non si comprende bene da chi).
Il regista inizia una estenuante ripresa della quotidianità della capitale Romena attraversata da Emi. La macchina da presa indugia sulle strade sventrate da eterni cantieri, sugli orribili palazzoni alveare, sui volti della gente che sopravvive alle estenuanti giornate in mezzo al traffico asfissiante e al caos acustico. La gente litiga, si odia, i deboli vengono umiliati e i prepotenti urlano e picchiano.
La seconda parte è un collage di orrori, piccoli siparietti sostanzialmente volti a una feroce critica sociale. Si parla di razzismo, di fascismo, della dittatura dalla quale il popolo rumeno si è faticosamente liberato.

L’ultima parte della pellicola si concentra invece sul processo al quale viene sottoposta la professoressa che deve difendersi da un’orda di genitori che l’accusano di immoralità. Questa fase del racconto è la più eclatante, i genitori, con i volti protetti da ridicole mascherine, finiscono per diventare come mostruosi clown di uno spaventoso circo che equivale alla nostra realtà. Le voci si sovrappongono, l’arretratezza sociale esplode in tutta la sua forza, le grida e le risate che salgono dal tribunale che sta giudicando Emi diventano insopportabili anche per lo spettatore.

Al termine della visione di questo spettacolare film si ha la reale percezione che quei tre minuti di pornografia cui abbiamo assistito ad inizio film sono in realtà il momento più innocente e pulito della vita di Emi. Quest’opera si mostra straordinaria proprio nel riuscire a farci riflettere sull’orrore che circonda la nostra vita quotidiana, sui preconcetti che dominano i nostri pensieri, su quanto siamo pronti a puntare il dito contro chi ha stili di vita diversi dall’ordinario.

La bellissima fotografia arricchita da una saturazione spinta soprattutto in certe scene caratterizzate dall’illuminazione artificiale, completa la straniante sensazione di luccicanti contrasti di questo film di Jude, vero gioiello del 2021.

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