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Metropolis

Regia di Fritz Lang vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Metropolis

di jonas
8 stelle

Nel 2026 la città di Metropolis è rigidamente divisa fra la superficie, dove pochi privilegiati sguazzano fra i piaceri, e il sottosuolo, dove una massa di operai svolge i lavori manuali; ma una misteriosa donna chiamata Maria annuncia un cambiamento, un giovane rampollo scopre l’esistenza della gente umile, suo padre entra in combutta con un inventore pazzo per consolidare il proprio potere. Un film di fantascienza che poggia le sue radici ideali nella Bibbia: è in sostanza una fantasmagorica rivisitazione del racconto della torre di Babele (gli ingegneri e le maestranze, che all’inizio condividevano lo stesso progetto, col tempo si estraniarono fra loro al punto da parlare lingue diverse), con un finale pacificatore che oggi appare quasi inevitabilmente semplicistico (il cuore fa da mediatore fra il cervello e le mani: fra capitale e lavoro, diremmo oggi); poi ci sono la macchina-Moloch che divora gli uomini, il robot che assomiglia alla bestia dell’Apocalisse e un personaggio cristologico come Maria, che fin dalla sua prima apparizione invita alla fratellanza interclassista. Ma è in primo luogo un film visivamente abbagliante, che traduce in architetture maestose un possente immaginario futuribile (e passi per i biplani che solcano i cieli). Un fortuito ritrovamento nel 2008 ha permesso di ricostruire una versione quasi integrale di due ore e mezza; però io resto affezionato a quella che ho conosciuto negli anni '80, con le musiche di Moroder.

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