Regia di Mauro Bolognini vedi scheda film
Un vero grande film, un Bolognini spesso sottovalutato dalla critica, ma che qui, e non solo, dà un schiaffo forte ai suoi detrattori, e che non rinunciando mai ai suoi contributi estetici, per cui è stato spesso preso di mira, e messo in minoranza le sue qualità artistiche. Un volto su cui Cristaldi puntava moltissimo, la Cardinale, anche se qui produce Alfredo Bini (altro grande produttore indipendente italiano)ancora in coppia con Cristaldi, ed una coproduzione che metteva in gioco Belmondo. Film tratto dallo scrittore toscano Pratesi e sceneggiato da uno stesso scrittore toscano come Pratolini, accompagnato da ottimi sceneggiatori come Festa Campanile e Franciosa, allora per fortuna solo sceneggiatori, con un cast tecnico da urlo: Mogherini per scenografie, Tosi per arredamenti e costumi, fotografia bellissima in bianco e nero, firmata da Leonida Barboni. Una storia da postribolo che non scade mai nella volgarità pur non allontanandosi da un'ambientazione giusta, certo la scelta del cast è a dir poco temeraria: un Belmondo che parla toscano, anche se con il volto giusto ed una Cardinale che ha il volto, ma le qualità di attrice scarseggiano, meno male che Bolognini non ha complessi di sorta e sfrutta lo sfruttabile al meglio, tagliando e cucendo ed ambientando nella maniera migliore e che ha lasciato una traccia cinematografica evidente. Nel ruolo del padre appare Pietro Germi.
Storia melodrammatica, ma perfettamente ambienta e resa
Piccioni fa un ottimo commento musicale
Una regia da manuale, un grande film che solo Bolognini poteva realizzare tenendo conto dei condizionamenti diìvistici e coproduttivi.
Impareggiabile figura, disconoscendolo però come francese, altrimenti la cosa non avrebbe senso.
Immortalata come figura, meno male che doppiata sia per la sua voce inadatta che per le sue scarse qualità di attrice.
Ottimo caratterista e inarrrivabile attore teatrale
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