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Spruzzi - Spetters

Regia di Paul Verhoeven vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Spruzzi - Spetters

di zombi
8 stelle

sarò peso a volte, ripetitivo e magari ignorante anche, ma paul verhoeven da quando è andato a hollywood si è uniformato. questo è quello che mi è venuto da dire subito, a freddo. poi potrei aggiungere che è un pò come hitchcock, e cioè che è nella seconda fase della propria carriera... basic instinct è stato un caso e ha lanciato quello splendore della stone, e purtroppo, fatto conoscere e di lì a poco anche affossato la tripplehorne con un viso moooooooolto interessante foriero di quali meravigliose inquietudine che devono ancora avverarsi(e che mai si avvereranno).... vabbeh!
qui si parla di gioventù, di passioni giovanili quali la moto.
di evasioni da un paese, cittadina soffocante, che con i suoi canali soffoca la voglia di evadere. si parla di corse in moto e di un giovane che ha grosse potenzialità di diventare un campione. si parla di voglia di scopare, di genitori bigotti prossimi al fanatismo e perchè no di omosessualità(verhoeven in quel periodo ne sembrava ossessionato).
uno dei personaggi dice: "anche questo è un modo di essere uomini" e lo dice riferito ad uno dei ragazzi protagonisti, dopo che l'hanno violentato in gruppo.
a parte il dolore fisico, non pare aver sofferto molto "moralmente", anzi è uno stimolo per mandare affanculo una volta per tutte il genitore "inquisitore" che dopo avergli confessato la propria pederastia non trova niente di meglio che prenderlo,da bravo genitore, a zoccolate di legno in faccia.
verhoeven imbastisce un racconto di ambizione finite nel cesso e ideali destinati a crollare come un castello di carta(niente di nuovo asll'orizzonte). i giovani si sa sono forti all'apparenza e fragili come neve al sole, ma sanno anche essere elastici e saltar fuori dai problemi, affrontarli e iniziare una nuova vita diversa da quella immaginata prima(all'inizio sembrava un film su gare di moto, con quell'orrenda colonna sonora tutta rock fine 70, inizio 80).
purtroppo c'è chi decide di non poter continuare a vivere dopo che ha visto disintegrarsi il mondo che credeva di tenere in tasca e di farla finita andando incontro ad un camion su di una trafficatissima tangenziale(con la propria sedia a rotelle elettrica), ma questa si dirà è la vita...
tra una misurazione di peni, un pompino in bella vista e uno stupro di gruppo(siamo nel 1979 e certe cose anche se adesso vanno di moda nei festival e fanno chic, farebbero di certo più clamore oggi e avrebbero sicuramente problemi di censura... il pompino non è una signora a farlo e lo stupro non è una ragazza a subirlo)abbiamo il piacere di vedere in azione una spregiudicata quanto sfortunata reneé soutendjik, indimenticata vedova nera sempre per verhoeven nel visionario "4 uomo" e i due divi jeroen krabbé e rutger hauer, tutti e tre migrati in quel di hollywood, e spariti nelle spire di produzioni anonime.
inizia con il rombo delle moto dei tre amici e termina con la roulotte-friggitrice del fratello della soutendjik che se ne va. non finisce ne bene ne male. finisce con delle crescite e delle prospettive.

Cosa cambierei

lo riediterei in lingua originale sottotitolato e in wide screen.

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