Regia di Fabrice Du Welz vedi scheda film
Film che mescola alcune delle trame più inflazionate: c'è il tema dello scrittore che non riesce più a scrivere, quello dell'estraneo (in questo caso una ragazza) che si introduce nella casa di una famiglia, carpendo la fiducia di padre madre e figlioletta prima di mettere in atto un diabolico piano di crudele vendetta? folle amore psicopatico?, che si scoprirà avere covato per anni se non per tutta la vita, quello del segreto inconfessabile o quasi del protagonista; intreccio che si scioglierà nel finale chiarendo i collegamenti tra i tre temi.
La storia procede in maniera poco credibile e per nulla avvincente, comprese le ammoscianti scene di approccio sessuale, e per far sussultare lo spettatore si ricorre a un paio di scene disturbanti: il morso autoinflitto dalla disturbata ragazza e l'esibizione "bestiale" della figliola sul palco il giorno del suo compleanno, completamente gratuita e posticcia.
Per me, due ore della mia vita perse. Avrei dovuto staccare la spina al primo fusibile partito.
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