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Preferisco il rumore del mare

Regia di Mimmo Calopresti vedi scheda film

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La recensione su Preferisco il rumore del mare

di sicilia
8 stelle

Bellissimo verso tratto dal grande Dino Campana, questo lungometraggio di Calopresti segna un punto di arrivo di un cinema basato sulle vite di personaggi che devono capire loro stessi, capire e relazionare con gli altri in un mondo che non dà molta possibilità di comunicare. E' un film intenso, baato sull'amore per la terra d'origine del protagonista, il Sud, e vi è una magnifica rappresentazione di Torino, delle vie del Centro, della solitudine metropolitana.

Sulla trama

Un ragazzo calabrese figlio di mafiosi viene portato al Nord da un sacerdote che lo affida ad una famiglia che vorrebbe reinserirlo nella comunità.

Sulla colonna sonora

Malinconica, non perfetta ma adatta al film.

Cosa cambierei

Nulla, è ben fatto!

Su Michele Raso

Il giovanissimo protagonista (perchè il film è incentrato su di lui) è un personaggio introverso, cosciente della difficile situazione familiare. Non vorrebbe aiuto, vorrebbe solo stare con se stesso, per riflettere. Si contrappone al grigiore metropolitano.

Su Mimmo Calopresti

Il sacerdote che si occupa del recupero delle anime perse, oppure, come in questo caso, ripudiate dal mondo che le circonda. Si è ritagliato una bella particina il regista, non il ruolo principale. Ma lo apprezzo così, Calopresti per me vale di più come regista. Comunque la figura del prete impegnato rafforza l'intero film.

Su Silvio Orlando

Un grandissimo Silvio Orlando, come sempre. E' grazie a lui che il giovane protagonista ha una possibilità di cambiare vita. E' lui che lo porta a Torino, cerca di farlo cambiare, di farlo maturare. Ma non capisce che è il ragazzo a portare dentro di sè i giusti valori, mentre i suoi sono troppo legati al consumismo dilagante che lo circonda. Perfetti i dialoghi!

Su Mimmo Calopresti

Il cinema di Calopresti è proprio così, sembra di sentire il rumore delle onde del mare, calme, tranquille...il suo è un cinema in punta di piedi, Calopresti si limita a sussurrare le cose, i suoi sono messaggi di vita e di speranza per il futuro. Un cinema coinvolgente, non arrabbiato, a tratti malinconico, che ci trasporta in nuove vite, che ci fa assaporare i momenti trascorsi in compagnia (il Natale in famiglia) ed anche quelli in solitudine per capire la strada da scegliere.

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