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The Curse of Audrey Earnshaw

Regia di Thomas Robert Lee vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Curse of Audrey Earnshaw

di undying
6 stelle

Horror dai risvolti magici e satanici privo di effetti spettacolari ma con una narrazione stratificata (suddivisa in quattro atti) molto ben rappresentata iconograficamente sullo schermo. Richiede pazienza, data una trama articolata e più complessa del solito, ma una volta immersi nella visione se ne resta in buona parte rapiti.

 

locandina

The Curse of Audrey Earnshaw (2020): locandina

 

1873. Un gruppo di famiglie dissociatesi dalla Chiesa d'Irlanda, si stabilisce in una sperduta località del Nord America.

Isolato dal resto del mondo, che progredisce a livello scientifico e civile, nel 1956 il piccolo villaggio subisce i devastanti effetti di una pestilenza, attribuita alle arti magiche di Agatha Earnshaw (Catherine Walker), donna considerata eretica poichè non colpita dal flagello e proprietaria dell'unica fattoria che garantisce benessere. Durante un'eclissi Agatha dà alla luce una bambina, che tiene nascosta per paura di possibili ripercussioni da parte delle famiglie colpite da malattie e carestie.

1973. Audrey (Jessica Reynolds), la figlia di Agatha, ormai diciasettenne mal sopporta di vivere da reclusa, spesso costretta a nascondersi in appositi box preparati dalla madre. Nel villaggio, la giovane coppia composta da Colm (Jared Abrahamson) e Bridget (Hannah Emily Anderson) è in lutto per la perdita del piccolo figlio Liam. Durante il funerale Colm incrocia Agatha, additandole la responsabilità della perdita. Audrey, nascosta in un box sul carro condotto dalla madre, dopo aver sentito tutto matura in sè sentimenti di vendetta. Successivamente Bernard (Don McKellar), incrocia Agatha con la figlia. Per assicurarsi il suo silenzio, Agatha gli offre cibo e oggetti preziosi.

 

I: Incantation.

Una sera Colm rinviene all'aperto Audrey, svenuta. Senza conoscerne l'identità le presta soccorso, ospitandola in casa. Da quel momento una serie di malaugurate circostanze coinvolgono non solo Colm, ma buona parte degli abitanti: malattie di animali stranissime, con vitelli nati a due teste e raccolti avariati che inducono alla miseria molte famiglie.

 

II: Descent.

Lochlan (Tom Carey) avvelena l'intera famiglia, mentre Bernard confida al parroco (Sean McGinley) di avere incontrato la figlia di Agatha.

 

III: Fallout.

Bernard si uccide con un colpo di pistola durante una messa, di fronte a tutti i presenti, mentre una nuova gravidanza di Bridget è fonte di contrasto con Colm: la donna vuole abortire. Lochlan, viene ucciso da Audrey mentre tenta di derubare la madre. 

 

IV: Spring.

La situazione precipita per le Earnshaw ma mentre Agatha tenta di abbandonare il villaggio, Audrey si accanisce con le arti occulte, arrivando a lanciare un incantesimo sul parroco.

 

Catherine Walker

The Curse of Audrey Earnshaw (2020): Catherine Walker

 

Seconda regia, dopo Empyrean (2016), del canadese Thomas Robert Lee - anche autore della complicata e stratificata sceneggiatura - che in questa circostanza realizza un horror dai risvolti drammatici, suddiviso in quattro atti, molto suggestivo e basato sulla ricostruzione di una micro società incontaminata, collocata in un ambiente naturale, rurale e ovviamente molto superstizioso. Dopo una lunga didascalia iniziale, necessaria alla definizione di un preambolo fondamentale (chi, dove, come e perché), Robert Lee si concentra nel raccontare una storia ambientata in anni relativamente recenti, ma sviluppata in un contesto di tipo universale, nel quale le scenografie degli spazi esterni e interni hanno un aspetto del tutto medioevale: per gli abitanti locali non esistono, ad esempio, mezzi di trasporto meccanici, televisori, radio o telefoni; nè negozi e punti di ritrovo per aggregazioni sociali. 

 

Hannah Emily Anderson, Jared Abrahamson

The Curse of Audrey Earnshaw (2020): Hannah Emily Anderson, Jared Abrahamson

 

The curse of Audrey Earnshaw è un film poco spettacolare, privo di effetti speciali e carico invece, di suggestive presenze sceniche (a cominciare dall'ambigua Audrey), ma si fa notare anche per la dettagliata ricostruzione di un ambiente sospeso in un limbo spazio temporale indefinito e ancestrale, escluso dalla civilizzazione ma non per questo molto dissimile - se visto nell'ottica delle prevenute azioni e reazioni umane - da quello più densamente popolato di una delle nostre moderne metropoli. Resta un horror perché racconta una vicenda nera e soprannaturale, con la protagonista tratteggiata apertamente, e senza dubbio, come luciferina (è nata senza padre, da madre vergine) ma per essere apprezzato richiede molta concentrazione e, una volta tanto, la pazienza di saper rinunciare a plateali effetti speciali in favore di una storia magica.

 

Hannah Emily Anderson

The Curse of Audrey Earnshaw (2020): Hannah Emily Anderson

 

Ottime le scenografie che rendono, con appropriata verosimiglianza, credibili i confini di un villaggio rurale e circoscritto in ambiente tutt'altro che folcloristico. Mentre degli attori, in particolare delle due donne protagoniste (altro aspetto, quello matriarcale, che risalta nel testo), non si può non apprezzarne la capacità corale dimostrata nel riuscire a rendere credibili i tanti rapporti interpersonali e le psicologie degli sfaccettati e complessi protagonisti.

 

Jessica Reynolds

The Curse of Audrey Earnshaw (2020): Jessica Reynolds

 

"Ci si inventa a vicenda, ciascuno è frutto di un incantesimo altrui. Siamo gli uni gli autori degli altri." (Philip Roth)

 

Trailer

 

F.P. 23/12/2020 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 93'58") / Data del rilascio UK: 16/11/2020

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