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Regia di Mario Landi vedi scheda film

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La recensione su Dal tuo al mio

di mm40
4 stelle

Un vecchio barone caduto in miseria è costretto a vendere la sua zolfara; l’acquirente sarà il padre del fidanzato di una delle due figlie del nobiluomo. L’altra figlia è invece fidanzata con un operaio che si batte per i diritti dei lavoratori, cosa che non va giù al barone.

La novella omonima di Giovanni Verga – con i suoi dilemmi tra ‘roba’ (proprietà) e sentimenti (ivi inclusi i legami di famiglia) – viene portata sul piccolo schermo con un adattamento e la regia di Mario Landi; è il 1969 e la Rai produce ottimi ‘sceneggiati’ che molto spesso sono trasposizioni fedeli di classici letterari, Landi è tra i più attivi registi (anche di varietà) della tv di Stato fin dai suoi esordi nel 1954. Attendersi un prodotto pulito, lineare e rispettoso delle pagine di origine è il minimo; certo, non c’è molto di più qui in effetti, ma gli standard sono raggiunti e l’operato di Landi può essere senz’altro giudicato positivo. L’approccio, tipico per tanti prodotti analoghi dell’epoca, è sostanzialmente teatrale in quasi tutto: recitazione in primis, ma anche illuminazione e sviluppo narrativo; Landi però conferisce un tocco personale e per l’appunto televisivo con qualche primo piano nei dialoghi e con l’ausilio delle scenografie abbastanza sosfisticate (con qualche ricostruzione di esterni in studio) per le quali però non viene accreditato nessuno nei titoli di testa o coda. Un’ora e mezza scarsa di durata, con interpreti Gino Cervi, Amedeo Nazzari, Diana Torrieri, Antonella Della Porta, Mario Ferrari, Massimo Mollica, Marisa Malfatti, Nino Pavese, Giancarlo Maestri: assolutamente non male. 4,5/10.

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