Regia di Gregg Araki vedi scheda film
Araki precipita sempre più in basso, con questo Ecstasy generation, nei suoi tentativi ultrapop di illustrare la crisi di una generazione, quella degli adolescenti americani di fine anni '90. Capitolo conclusivo di una trilogia cominciata con Totally fucked up (1993) e proseguita quindi con Doom generation (1995), questa pellicola sostanzialmente ripercorre senza particolare verve tematiche, personaggi e ambientazioni dei precedenti lavori, allungando ulteriormente il brodo in cui Araki (che è anche sceneggiatore) fa sguazzare i suoi tipici ragazzini perfettini, tutti sbarbati, pettinati alla moda, vestiti firmati, marchio di fabbrica del suo cinema. E' tutto talmente fasullo che neppure i frequenti bagni di sangue che scorrono sullo schermo riescono minimamente a impressionare: la violenza di Araki è una violenza pop, colorata e modaiola, talmente ragionata da non potere spaventare, nè tantomeno raccontare la realtà. False anche le luci, le scene, i dialoghi in un film falso come un lunghissimo spot per una crema antibrufoli; peccato perchè gli intenti del regista/sceneggiatore potevano anche godere di migliori spunti e migliori finalizzazioni, ma purtroppo qui non stiamo parlando (anzi, ne siamo distanti anni luce) di un Larry Clark o di un Harmony Korine. Fra gli interpreti anche Chiara Mastroianni, Mena Suvari, Christina Applegate e Heather Graham. 2,5/10.
Un gruppo di adolescenti americani trascorre le giornate sballandosi, facendo sesso e risse.
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