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Gioventù perduta

Regia di Pietro Germi vedi scheda film

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La recensione su Gioventù perduta

di Baliverna
8 stelle

Riuscito film di Germi del suo primo periodo, al cui centro vi è non il desiderio frustrato di ascesa sociale del poliziotto (Mereghetti), ma l'analisi del perché un rampollo di buona famiglia si metta a fare il criminale. La risposta sembra trovarsi nella famiglia stessa: madre iperprotettiva e padre debole e assente, che perdipiù foraggia troppo il figlio spendaccione; sorella buonista e accecata dall'immagine che si è fatta di lui. Su tutto una debolezza generalizzata davanti ai suoi capricci e colpi di testa. E' proprio da chiedersi, infatti, perché nel dopoguerra vi è stato un aumento vertiginoso della criminalità nei figli delle famiglie ricche, proprio come fa il professore univeristario. Il protagonista del film è il giovane stesso, viziato e saccente, che finisce per dettare legge sia in famiglia che con gli esterni. Mente, usa gli altri per i suoi scopi, fuma e beve solo roba di marca, non esita davanti all'omicidio se si tratta di coprire altre sue malefatte. E' curioso che né la sorella né la ragazza che gli sta dietro si accorgano veramente di che tipo sia in realtà, o più precisamente di che tipo sia diventato (vedasi il dialogo lungo io fiume). Tutte e due, benché per motivi in parte diversi, non sono disposte ad accettare che dietro quella bella faccia, quei bei vestiti e bei modi vi sia un criminale. Al posto di prendere atto della realtà e spingerlo magari a tirarsi fuori dal brutto giro, lo giustificano e illudono se stesse e gli altri sulla sua bontà ed onestà. Il risultato dell'educazione ricevuta e di questo ingannarsi sul suo conto porteranno inevitabilmente alla tragedia. Trovo che il discorso fatto da Germi - che in fondo si intressò sempre di problematiche sociali - sia interessante, e lo sia anche per noi di oggi. Se infatti una volta quel genere di ragazzi si trovavano solo nelle famiglie ricche, oggi il fenomeno è quasi generalizzato e sarebbe da interrogarsi su una certa idea di educazione. Un bel film insomma, secondo me superiore a "La città si difende".

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