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Guns Akimbo

Regia di Jason Lei Howden vedi scheda film

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La recensione su Guns Akimbo

di supadany
6 stelle

Torino Film Festival 37 - After hours.
Appurato che il mondo faccia schifo, ci tocca constatare che internet è pure peggio ed è riuscita ad arrivare a tanto in tempi record. Una terra virtuale dagli spazi sconfinati in cui i peggiori comportamenti trovano uno sfogo incontrollato e le trappole sono disseminate a puntino per pescare l'ingenuo di turno.
Se poi qualcuno se la va a cercare, sicuramente troverà il modo per farsi del male con le sue stesse mani, finendo incagliato in un bel pasticcio.
La tranquillità nerd di Miles (Daniel Radcliffe), sviluppatore di videogames da poco piantato da Nova (Natasha Liu Bordizzo), viene spazzata via dopo aver offeso sul web Riktor (Ned Dennehy), l'inventore di un gioco illegale che mette in palio la vita di chi vi partecipa.
Suo malgrado, lo spietato Riktor lo trasformerà - letteralmente avendogli impiantato due pistole nelle mani - nel protagonista del nuovo duello della sua seguitissima piattaforma online, costringendolo a combattere a suon di proiettili contro la letale Nix (Samara Weaving), la campionessa in carica.
Dopo aver pensato unicamente a sopravvivere, Miles si organizza e passa al contrattacco.

 

Daniel Radcliffe

Guns Akimbo (2019): Daniel Radcliffe


Già responsabile degli effetti speciali in grosse produzioni (War - Il pianeta delle scimmie, The Avengers, la trilogia de Lo Hobbit) e fresco dei crediti incassati con Deathgasm, il suo debutto da regista, Jason Lei Howden imbastisce un film al fulmicotone, che ricorda da vicino Crank. Il modello rappresentativo è il medesimo, ovvero un'esecuzione dalla velocità sfrenata e caratterizzato da riprese vorticose, schegge di humour caustico, costantemente sopra le righe, e un'imposizione che detta lo svolgimento a cascata. Laddove in Crank l'adrenalina nel sangue del protagonista non poteva scendere sotto una soglia prestabilita, in Guns Akimbo il nostro sventurato eroe per caso si risveglia una mattina con due pistole conficcate nei palmi delle mani, impossibilitato a compiere normalmente qualsiasi funzione (andare in bagno, infilarsi i jeans, mangiare un wurstel, tre esempi non casuali), un po' come succedeva con altri strumenti in Edward mani di forbice.
Dunque, non viene concesso un attimo di tregua e le congiunture più improbabili sono squadernate senza troppi cavilli, avvalendosi di un montaggio serratissimo, una colonna sonora prepotente e stunt spericolati.
Una miscela che non necessita di una costruzione particolarmente ricercata, in equilibrio precario tra l'esaltazione da frenetica sovrapposizione di input, in primo luogo visivi, e la frustrazione per bombardamento eccessivo.
In sintesi, Guns Akimbo traccia una direttiva per poi rimanervi fedele fino alle estreme conseguenze del gesto, senza rinnegare la propria essenza anche quando traballa vistosamente. Ed è anche un'ulteriore conferma della volontà di Daniel Radcliffe di assumersi dei rischi, di non voler più essere - cinematograficamente parlando - solo un bravo ragazzo dal volto pulito.
Animalesco.

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