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Trama

È domenica e la pioggia su Salonicco ha il colore del crepuscolo. Alessandro si prepara a lasciare per sempre la sua casa sul mare dove ha sempre vissuto. Girovagando per casa ritrova una lettera di sua moglie, Anna che gli parla di un giorno d'estate di trent'anni prima. Allora, per lui, comincia uno strano viaggio nel corso del quale passato e presente si mescolano.

Note

C'era una volta un grande autore, che negli anni Settanta, con la poesia sinuosa e dolorosa dei suoi piani sequenza, cambiò il cinema. "La recita", "I giorni del '36", "Ricostruzione di un delitto" erano teoremi perfetti sulla possibilità di rappresentare la Storia inseguendo un ideale di assoluta, dirompente purezza formale. Poi il grande autore ebbe dei dubbi, tentennò, riemerse con il dolore dello "Sguardo di Ulisse". Ma l'equilibrio si era incrinato; parole e simboli cominciavano a divorare il suo cinema. Questo film ha vinto a Cannes, ma pare la parodia del grande Angelopulos: i dialoghi di Tonino Guerra sfiorano l'assurdo e le metafore il grottesco.

Commenti (1) vedi tutti

  • Un film di cui è irreperibile perfino la locandina, zero foto di scena, un vuoto incomprensibile

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La recensione più votata è positiva

ed wood di ed wood
8 stelle

Compendio dei tanti pregi e dei pochi difetti di uno dei maggiori cineasti degli ultimi 40 anni, “L’eternità e un giorno” dispiega tutto l’universo poetico del compianto regista ellenico: il tema dell’esilio (geografico e sentimentale), la pregnanza del ricordo, il rimpianto e la nostalgia, i ricorrenti motivi della partenza, del mare, della danza, il riaffiorare di reminiscenze… leggi tutto

4 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle sufficienti

sasso67 di sasso67
6 stelle

Commentando qualche anno fa un film di Anghelopoulos (si trattava di Lo sguardo di Ulisse) su un vecchio blog, mi attirai le ire di un anonimo lettore, evidentemente in disaccordo con le mie opinioni. Devo quindi essere cauto nel commentare questo film del defunto Maestro del cinema greco. E però non posso nascondere l'impressione che, con L'eternità e un giorno, i consueti difetti… leggi tutto

1 recensioni sufficienti

Recensioni

La recensione più votata delle negative

barabbovich di barabbovich
3 stelle

Ricetta per vincere la Palma d'oro al Festival di Cannes (o a Venezia): prendere un intellettuale (nel nostro caso, uno di Salonicco), possibilmente malato e in crisi creativa (se il film aspira al Leone d'oro, aggiungere gli occhi a mandorla). Metterlo nelle condizioni di salvare un bambino profugo, meglio se albanese, allontanandolo dalla minaccia della mafia. Far fare ai due un viaggio, con… leggi tutto

4 recensioni negative

2023
2023

Recensione

yume di yume
8 stelle

In Eternity and a Day, Alexandre (Bruno Ganz) si chiede: "Quanto dura il domani?" La risposta è il titolo del film, due parole che solo in apparenza sembrano in rotta di collisione. Il tempo limitato che ci è assegnato viene continuamente riassegnato, certo ad altre forme di vita, di sicuro con altre occasioni.   "Perché niente ha funzionato come ci aspettavamo?"…

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Recensione
Utile per 9 utenti

2023

StPaul di StPaul

Scrivi un testo introduttivo (potrai sempre editarlo in seguito)

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2016
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barabbovich di barabbovich
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Ricetta per vincere la Palma d'oro al Festival di Cannes (o a Venezia): prendere un intellettuale (nel nostro caso, uno di Salonicco), possibilmente malato e in crisi creativa (se il film aspira al Leone d'oro, aggiungere gli occhi a mandorla). Metterlo nelle condizioni di salvare un bambino profugo, meglio se albanese, allontanandolo dalla minaccia della mafia. Far fare ai due un viaggio, con…

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2014
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sasso67 di sasso67
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Commentando qualche anno fa un film di Anghelopoulos (si trattava di Lo sguardo di Ulisse) su un vecchio blog, mi attirai le ire di un anonimo lettore, evidentemente in disaccordo con le mie opinioni. Devo quindi essere cauto nel commentare questo film del defunto Maestro del cinema greco. E però non posso nascondere l'impressione che, con L'eternità e un giorno, i consueti difetti…

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2013
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Trasmesso il 28 giugno 2013 su Rai Movie
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FOSSI GRECO?!?

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(Folégandros  12.08.11 – 03.09.11)     Ogni volta che riesco a trascorrere un paio di settimane su un'isola egea, realizzo l'appagamento ideale.   Sperduto tra aromi intensi, spiagge deserte lambite…

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2009
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sgubonius di sgubonius
10 stelle

Il film si apre con un flashback dell'infanzia e con una citazione dal sapore eracliteo, "il Tempo è un bambino che gioca ai quattro sassi sulla spiaggia", e subito ci cala nell'atmosfera nostalgica ed esistenziale che per due orette buone ci accompagnerà. Alexandros è infatti un uomo che si ritrova di fronte alla propria morte imminente, gli rimane un giorno prima di andare in ospedale, e…

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GREEK SALAD...

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Il taxi-boat sfrangia un mare iridescente. Slega nella mente i foto-attimi che si rincorrono all'impazzata, sfogliandosi l'un l'altro, ed accatastando alla rinfusa cucchiaini di sabbia montata rovente, stemperati in un…

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tobanis di tobanis
4 stelle

Visto perchè vinse a Cannes e perchè era il film più vecchio tra i miei most wanted. In realtà una palla di rara lentezza e pesantezza, girata in ambienti a dir poco squallidi vicini al confine greco – albanese. Peccato per Ganz, un grande attore, ma sto film è difficile da salvare, anche se la critica è andata giù troppo pesante e il pubblico ha espresso un gradimento a me…

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Recensione
2005
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Recensione

Achille60 di Achille60
4 stelle

Coerente con quanto espresso nalla produzione precedente, Angelopoulos dimostra ancora una volta come cinema e poesia possano coniugarsi perfettamente. Anche sotto il profilo tecnico si tratta di una eccellente produzione, con una cura meticolosa nella fotografia e nelle musiche originali. Sicuramente uno dei film migliori degli ultimi dieci anni

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Recensione

Recensione

joe cavana di joe cavana
4 stelle

Questo è uno di quei film che rientrano nella categoria "mattoni". Infinitamente noioso e lento, sembra davvero durare un'eternità e non finire mai. Come ha fatto a vincere la palma d'oro a Cannes io proprio non lo so. Un film insostenibile e inguardabile. Bravo Bruno Ganz.

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Recensione
2003
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